Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Il Sant’Elia sarà recuperato»

Fonte: La Nuova Sardegna
6 agosto 2010



Gigi Riva: l’attuale struttura è patrimonio di tutti


Carlo Dore Utilizziamolo come museo dello sport della Sardegna e centro di attività fisiche e promozione di eventi

ANTONELLO DEIDDA

CAGLIARI. Cellino farà il nuovo stadio a Elmas? Gigi Riva va dritto al cuore del problema: «Bene, siamo tutti contenti che il Cagliari possa trovare una degna sistemazione. Purchè Cellino lasci il Sant’Elia ai cagliaritani e ai sardi ma soprattutto che non ci ripensi». E poi: «Il Sant’Elia non diventerà una cattedrale nel deserto».
Il progetto dello stadio Karasile Arena è arrivato sul tavolo del sindaco di Elmas e già si parla della morte del Sant’Elia «perchè - si dice - tempo due-tre anni, il Cagliari cambierà casa».
Gigi Riva: «Sono contento che il presidente Cellino abbia trovato il terreno dove costruire il nuovo stadio. Se poi realizzerà davvero il progetto, in quanto tempo lo farà e se il Cagliari giocherà a Elmas è un’altra questione: è vero o no che Cellino mostrava la stessa sicurezza per Quartu o per Assemini?». E poi: «L’importante è che non ritorni indietro, perchè dimostrerebbe che in questa faccenda ci sono interessi che vamno oltre il Cagliari e lo sport». Di sicuro, per Riva il Sant’Elia non diventerà un rudere: «Dire che lo stadio sarà una cattedrale nel deserto è la solita frase fatta di chi ha avuto responsabilità nella vicenda. Ma il Sant’Elia non cadrà, come si sente dire e come sperano in molti. Gli stessi che hanno accuratamente fatto in modo che la mancanza di manutenzioni lo riducesse nello stato in cui si trova oggi. Ma lo stadio non perirà, sono pronto a giurarci». Sul futuro, nessun tentennamento: «Il Sant’Elia - se davvero il Cagliari se ne andrà - ritornerà a disposizione di tutti i sardi. E vi si possono fare tante cose, i progetti per farlo rivivere e ritornare agli antichi fasti ci sono. Basta volerlo».
Carlo Dore, avvocato, ulivista della prima ora, ex consigliere regioonale che si è occupato in prima persona di Sant’Elia e dintorni, è sulla stessa lunghezza d’onda. Lo stadio non merita una pensione anticipata: «È un bene della città e della Sardegna. Chi poteva pensare seriamente di rinunciare a un patrimonio comunale vicino ai 40 milioni di euro? Ma davvero si pensava che buttarlo giù e ricostruirlo secondo i voleri di un privato fosse un affare? La realtà è che nel 1990 sono stati spesi 35 miliardi di lire per ristrutturarlo, salvo poi non fare nulla per tenerlo in efficenza. Al contrario il degrado è avanzato inesorabilmente. Fino ad arrivare alla situazione attuale. Le responsabilità sono precise: Cellino ha sempre fatto i suoi interessi e in pratica tutto quello che ha voluto, trovando nel Comune chi lo assecondava senza colpo ferire. Oggi il Sant’Elia è pericoloso e pericolante ma non è da buttare». Lo stadio non si tocca: «Bisongna essere propositivi - continua Dore - e pensare a qualcosa di diverso, visto che forse nel futuro il Cagliari non giocherà da quelle parti. C’è chi oggi si straccia le vesti ma il particolare potrebbe non essere un dramma. La verità è che Comune e Giunta non avevano e non hanno mai avuto nè cervello, nè fantasia per pensare a un futuro per lo stadio. Anni fa avevo presentato in Regione un progetto di legge che guardava a un recupero dello stadio e a una serie di prospettive in grado di rilanciare la struttura: un museo dello sport della Sardegna, con tanto di videoteca, perchè no? I problema è che bisogna crederci, ma la verità è che ormai il Comune tira a campare e dimostra di non fare nulla. Con il grave rischio di perdere un patrimonio».
Il dibattito sul Sant’Elia si riapre, per settembre è annunciata una iniziativa a favore del vecchio stadio che potrebbe vedere in prima linea proprio Gigi Riva.


CELLINO CON IL SINDACO

Karalis Arena, vertice ad Elmas




CAGLIARI. Una delegazione del Comune di Elmas ha incontrato ieri il presidente del Cagliari Cellino. All’ordine del giorno, il progetto sul nuovo stadio, la Karalis Arena. Come annunciato dal simdaco Valter Piscedda, l’amministrazione è pronta a schierarsi a fianco del presidente rossoblù, condividendo il progetto che prevede anche la costruzione di strutture ricreative, residenziali e di servizio. I tempi? Saranno accelerati. L’area indidivuata è a Santa Caterina, vicino all’aeroporto: saranno realizzati anche parcheggi e sarà avviato il recupero della Chiesetta di Santa Caterina,. Le opera di urbanizzazione? A carico di Cellino. «Non è un’opera speculativa ma finalizzata alla realizzazione di un polo sportivo integrato». è stato deto al termine dell’incontro. La quesione passa, sabato, all’esame del consiglio.(ad)