Dopo l'ok della Regione si riapre la partita sull'insediamento edilizio vicino alla 554
Previsti 300 mila metri cubi di volumetrie per 2600 abitanti
Si riaccendono i riflettori sul progetto urbanistico di Su Stangioni sulla 554.
Il progetto di Su Stangioni fa un decisivo passo avanti. Con il pronunciamento della Regione non ci sono più dubbi sulla legittimità dell'operazione fatta dal Comune: la variante al Piano urbanistico che era stata approvata dall'assemblea di via Roma per sbloccare i 19 ettari edificabili dell'area a ridosso della piana di San Lorenzo, vicino alla 554, è in coerenza con la normativa del Piano paesaggistico regionale. È un sostanziale via libera ai progetti dell'amministrazione che, in quell'area dietro la Motorizzazione, vorrebbe costruire un quartiere ultra moderno, che soddisfi le esigenze abitative di tanti cagliaritani in cerca di una casa a prezzi accessibili. Tutto ciò in sintonia con i propositi manifestati più volte dal sindaco Emilio Floris di riportare a Cagliari una grossa fetta di abitanti emigrati nell'hinterland proprio per l'impossibilità di riuscire a soddisfare le loro esigenze in città. Contemporaneamente viene risanata e attrezzata un'area fino a oggi abbandonata e che potrebbe diventare un'alternativa a tante soluzioni abitative.
LA VICENDA È dal 2005 che si parla di Su Stangioni con i primi atti dell'amministrazione comunale. A dare la svolta è proprio la variante che ha il merito di suddividere i bacini di intervento, frazionando i progetti che in precedenza erano stati pianificati su tutta l'area di oltre 200 ettari. Il lotto su cui dovrebbe sorgere il nuovo quartiere sarebbe in grado di ospitare 2600 abitanti: 19 ettari dietro la Motorizzazione dove costruire volumetrie per 300 mila metri cubi, circa 36 mila per i servizi generali (alberghi, uffici), 65 mila di verde, 115 mila di edilizia sociale pubblica e 144 mila di residenze private (rispettivamente il 40 e il 60% del totale, così come stabilito nella delibera di giunta sulle tipologie abitative), con circa 750 appartamenti. Un quartiere misto, con case popolari accanto a quelle private, proprio per scongiurare il rischio di un quartiere-ghetto e per abbassare i prezzi delle nuove abitazioni. Un insediamento destinato a giovani coppie e famiglie del ceto medio che, a causa dei costi delle case, scelgono oggi di spostarsi nelle periferie dei centri più vicini aggravando il fenomeno del pendolarismo e i disagi che ne derivano. Il progetto è seguito da tre cooperative, che riuniscono i 150 proprietari dei terreni inseriti nell'area dei 19 ettari (“Bithia”, ”Siria” e “13 gennaio”). Inoltre sono interessati altri privati cittadini, piccoli proprietari a Su Stangioni.
IL COMUNE Quali saranno i prossimi passaggi? «La variante è ora esecutiva e si potranno presentare i progetti - spiega il presidente della commissione Urbanistica Massimiliano Tavolacci - vediamo quali saranno le proposte degli imprenditori che peraltro abbiamo già indirizzato con il Piano generale di assetto, nel quale l'amministrazione ha esplicitato la sua volontà sull'area. L'atto della Regione, che era un passaggio che aspettavamo con una certa trepidazione, ci conforta e ci consente di accelerare su una cosa dove c'è una convergenza delle forze politiche». Una vicenda seguita passo passo dall'assessore comunale all'Urbanistica, Nanni Campus, a cui preme far capire la filosofia del progetto, base di partenza - ricorda - per il più grosso intervento di housing sociale. «Si vuole realizzare un luogo dove la residenza sia appetibile dal punto di vista ambientale, economico e funzionale: non si tratta di costruire un'altra periferia ma di ribaltare il meccanismo che è prevalso in situazioni ormai ben conosciute, vedi Santa Teresa. Abbiamo scelto un luogo molto accessibile, tra la 554, la 131 e la 131 bis, che potrebbe diventare una tipologia di città-laboratorio con case, uffici, negozi, centri commerciali, infrastrutture e centri di aggregazione tali da non dover dipendere dal centro di Cagliari. Qui si vivrà in un modo diverso da quello tradizionale».
CARLA RAGGIO
06/08/2010