Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dieci multe per bagni e tuffi vietati

Fonte: L'Unione Sarda
2 agosto 2010

Calamosca. Blitz della Polizia municipale nella spiaggia chiusa dopo la frana di luglio

Sanzione di 200 euro per non aver rispettato un'ordinanza

L'operazione della Polizia municipale è scattata dopo le segnalazioni di bagnanti che frequentavano quel tratto di spiaggia.
Bagni e tuffi nella caletta di Calamosca, sotto il faro, sono vietati dal 18 luglio, quando è franato il costone roccioso. Quell'angolo di paradiso ieri è stato un richiamo irresistibile per dieci amanti del sole e dell'acqua cristallina che sono stati multati dagli agenti della polizia municipale per non aver rispettato un'ordinanza comunale che proibisce, appunto, la balneazione.
IL BLITZ L'operazione degli agenti della Polizia municipale è scattata dopo le numerose segnalazioni di bagnanti che, nonostante il pericolo reale di frane, frequentavano quel tratto di spiaggia. Così il comando di via Crespellani ha deciso di intervenire prima di probabili tragedie. Verso le 10, quando la spiaggia era già gremita, visto il caldo e la giornata festiva, è scattato il blitz. Coordinata da un ufficiale una pattuglia motorizzata ha raggiunto il varco di accesso per presidiarlo. Contemporaneamente un equipaggio della squadra nautica a bordo di un gommone invitava i bagnanti a rientrare a riva evitando il tratto pericoloso. Alla vista delle divise c'è stato se non proprio un esodo un allontanamento veloce dalla zona. Dieci bagnanti, però, sono stati bloccati e identificati. Inevitabile per loro è scattata una sanzione per il mancato rispetto dell'ordinanza del sindaco (la numero 86 del 27 luglio), emanata con la capitaneria di porto dopo il crollo del mese scorso. Ai dieci trasgressori la violazione è costata cara: dovranno pagare 200 euro a testa. Poteva andare peggio, il tetto massimo è di mille euro.
IL PRECEDENTE Il 12 giugno di quest'anno uno smottamento aveva costretto gli agenti della polizia municipale a sgomberare la caletta sotto il faro. Un provvedimento necessario dopo che un bagnante aveva dato l'allarme, avendo notato il crollo di qualche sasso finito sulla scogliera. Anche in quell'occasione i vigili del fuoco avevano circondato il costone con il nastro. Per evitare l'accesso di auto e moto alla stradina bianca che porta alla caletta, erano state piazzate delle transenne. Dopo qualche giorno erano già state rimosse, così sono state piantate a terra per impedire nuove rimozioni.
DOPPIO DIVIETO L'ordinanza del mese scorso va a integrare un divieto di balneazione emanato nel 1987 che tocca, oltre a questa zona, Cala Fighera e Sella del Diavolo. Un provvedimento arrivato dopo una tragedia: un pezzo della Sella franò e travolse un uomo che stava passeggiando sulla scogliera. Il sindaco di allora firmò un'ordinanza per evitare altri incidenti.

02/08/2010