Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Comune: no al degrado in spiaggia

Fonte: La Nuova Sardegna
26 luglio 2010

Un giro di vite contro chi sporca, a metà settimana arriva anche una task force dei vigili urbani



Ma l’emergenza rifiuti nel quartiere aumenta: «Adesso soluzioni definitive»




ANTONELLO DEIDDA

CAGLIARI. Caddozzus attenti, arrivano i vigili contro l’aliga in spiaggia. Il Comune si è accorto - il 25 luglio, meglio tardi che mai - che il Poetto era una caddozzara e che is caddozzonis rischiavano di vincere. Allora via con i contenitori dove i bagnanti potranno gettare le cicche e i altri cestini per le cocacola da 5 litri e i super sacchetti di patatine. E poi controlli e sanzioni per dare la caccia ai maleducati che ormai hanno trasformato la spiaggia dei centomila in un letamaio.
La speranza è che l’amministrazione ottenga qualche risultato in più e che faccia qualcosa di meglio dei tanto strombazzati piani sul traffico, sui parcheggi, sulla ztl e chissà che altro, miseramente e ingloriosamente falliti. C’è da dire che ieri la partemza è stata un po’ in sordina, complice il maestrale fortissimo che ha quasi svuotato la spiaggia e dimezzato i volontari che dovranno spiegare ai cagliaritani la novità. Ma il punto indigeribile e inqualificabile di tutta la vicenda è che se da un lato si cerca di fare qualcosa per rendere vivibile il litorale pur bruttissimo post ripascimento, dall’altro sono ormai troppi i guasti nel resto del quartiere. Nel senso che all’interno, nel ventre del Poetto, dove la situazione rimane immutata da anni, precaria. Sembra di rivedere la casa di quel nobile di Castello dove un giorno sì e l’altro pure veniva una cameriera per le pulizie: tutto pulito nelle stanze ma sotto i tappeti si accumulavano tonnellate di polvere. Un giro per le strade permette della zona chiarisce meglio e offre l’immagine di un Poetto dimenticato, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città e che invece si ritrova ridotto male. Cartelli stradali abbattuti da qualche automobilista distratto (o ubriaco?) restano piegati sull’asfalto, un segnale che indica la zona a traffico limitato e un divieto è su un marcipiede, mentre nessuno ha rimesso a posto la segnaletica con il nome di una via. Senza dimenticare i rifiuti che fanno bella mostra (si fa per dire) intorno ai cassonetti in diversi punti del quartiere, o i contenitori per la differenziata lasciati dove capita, trasportati dal vento o da qualcuno che cercava un parcheggio. Le transenne che gli operai del Comune avevano messo a metà di via Ausonia per coprire una buca pericolosa creata nell’asfalto da un acquazzone sono ancora lì, da 40 giorni. Come le bottiglie di birra che nessun addetto alla pulizia di buona volontà porta via. Troppo facile ricordare che i buchi o le trincee sull’asfalto ma a quanto pare la macchina del Comune arrivasempre in ritardo. Impossibile raccontare nel dettaglio cosa rimane dopo i concerti notturni in spiaggia: una quantità impressionante di plastica, carta e cartcce, lattine e bottiglie lasciate dove capita e spesso davanti alla porta di qualche abitazione, sfruttata come parcheggio improvvisato dagli automobilisti che se ne infischiano di chi da quelle parti ci vive. L’elenco delle doglianze è lunghissimo: anche le gestione del verde pubblico al Poetto ha delle lacune. chiudiamola così.
Rifiuti e cicche, un’altra emergenza che non è solo della spiaggia ma anche del rione. Si è fatto e si fa un gran parlare di piani particolareggiato sul Petto e di progetti che dovrebbero rilanciare, di strutture da abbattere e ricostruire, di spiaggia libera e di stabilimenti a pagamento. Ma perchè nessuno ha pensato e pensa di sentire i residenti? È giustissima l’esigenza - come dicono molti - di fornire alla città (anche quella turistica) una valvola di sfogo e di svago vicina alla spiaggia dei centomila. E allora ben vengano le proposte che permettono di sfruttare la spiaggia non solo nei canonici quattro mesi estivi quattro ma anche nella restante parte dell’anno. Ma tenendo conto anche delle esigenze di chi da quelle parti ha una casa. Il problema dei rifiuti è uno dei tanti e l’amministrazione cerca di dare un segnale positivo: perchè non pensare a soluzioni che possano prevedere invece il decollo definitivo del quartiere? Una lunga spiagga di sabbia africana e una cascata di alberi e fiori nelle villette che si affacciavano sul mare, diceva Giaime Pintor. Una bella immagine del Poetto: basterebbe poco per provarci.