Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Pedonalizzare Castello? Faremo un referendum»

Fonte: La Nuova Sardegna
21 luglio 2010

MERCOLEDÌ, 21 LUGLIO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Il presidente della circoscrizione: «Coinvolgiamo gli abitanti»

Un’assemblea nell’antico rione rilancia la protesta sul degrado diffuso e la mancanza di manutenzioni e di molti servizi
CAGLIARI. Sulla pedonalizzazione del rione di Castello sarà fatto un referendum, lo ha annunciato l’altro ieri Gianfranco Carboni, presidente della circoscrizione del Centro storico, durante un’assemblea pubblica in piazzetta Carlo Alberto. Attualmente nel quartiere più antico della città c’è una zona a traffico limitato (ztl) che va dalle 24 alle 10 del mattino. Mentre negli altri rioni del centro storico il divieto va dalle 21 alle 7 e dalle 15,30 alle 17. Ma «i problemi sono diversi e riguardano il “che fare” futuro di questo quartiere», ha spiegato Carboni.
Nei mesi scorsi Castello è stato oggetto anche di una singolare protesta: un’associazione del rione ha fatto affiggere in altre parti della città alcuni mega manifesti di due metri per sei con su scritto «basta al degrado in Castello». Poi ci sono stati altri incontri e assemblea e l’ultima l’altro ieri.
Nell’immediato dopo guerra il rione è stata la casa di moltissimi immigrati provenienti dall’interno dell’isola. Oggi una parte di questi sono stati sostituiti da giovani provenienti dall’Africa o dai paesi dell’ex Urss. Nello stesso tempo il quartiere è diventato in parte un centro ambito come per viverci, soprattutto in alcune sue parti (come via Santa Croce, ma non solo) e come punto di ritrovo notturno attorno al Bastione. Ma «manca ancora una progetto d’insieme sul rione più vecchio della città». In passato in consiglio comunale è stato proposto anche di realizzare in Castello un grande progetto di ospitalità diffusa per gli studenti universitari: un modo per contribuire anche a una sempre maggiore dinamica culturale. Ma, al di là delle prospettive, restano anche i problemi di sempre: dalle strade dissestate all’assenza di manutenzioni. Sebbene «il sindaco Emilio Floris abbia più volte promesso interventi, si vede ancora poco», sottolinea Carboni. Non c’è ancora, ad esempio, un progetto per far rivivere l’antico rione con interventi in grado di rivitalizzare la vita delle antiche botteghe. Solo ultimamente sono stati aperti alcuni punti di ristoro. Ma la vita è ancora molto contraddittoria, quasi schizofrenica, con punte d’eccelenza e di degrado (molti sottani sono ancora insalubri). E con sempre l’ombra della speculazione strisciante. Da qui la richiesta di «interventi - spiega Carboni - in grado di stimolare il ripopolamento (visto che gli immobili inutilizzati sono circa il 40 per cento) con un occhio d’attenzione agli abitanti del rione».