Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'inutile guerra contro i mozziconi di sigaretta

Fonte: L'Unione Sarda
19 luglio 2010

I dipendenti dei chioschi


Non ci sono scuse. Quando si arriva ad abbandonare un assorbente non esistono giustificazioni. Si tratta solo di inciviltà. E non è nemmeno l'oggetto più strano a esser stato lasciato sul Poetto dai bagnanti. Sulla spiaggia libera si trova di tutto. Lo testimoniano i dipendenti dei vari chioschi, che nel loro piccolo provano a dare una pulita alla sabbia davanti ai propri spazi. Perché il lavoro degli operatori del Comune non sempre basta a mantenere la spiaggia pulita fino a sera. «Magari fossero solo bottiglie, carte di gelato o buste di patatine. Chi viene al Poetto lascia qualsiasi cosa invece di buttarla. Addirittura ombrelloni e sedie rotti», racconta Andrea Altea, 25 anni, dipendente di un chiosco alla settima fermata.
Qualcuno prova a trovare una soluzione. «Ci vorrebbero più bidoni della spazzatura», dice Marco Piras, 27 anni, guardandosi attorno. «Qualcuno c'è», aggiunge, «ma la maggior parte viene spostata dai ragazzini che li usano per delimitare le porte per giocare a calcio. E a quel punto non se ne trovano più nelle immediate vicinanze». Ma non è una giustificazione. «Basterebbe solo un po' di buona volontà», commenta Giovanna Lai, mentre scarta una merendina per il figlio di due anni. «Non costa niente rimettere le cartacce in una busta e poi buttarle quando si va via».
Eppure pochi lo fanno. Altrimenti lo spettacolo di fine giornata sarebbe diverso. Tant'è vero che i primi allarmi immondizia si hanno già dall'ora di pranzo. Molti vanno via «lasciando fazzoletti, lattine, bottiglie di plastica o di vetro», racconta Antonio Sanna, 26 anni, lavoratore in un chiosco del litorale. «Dopo il tramonto è peggio», continua, «chiunque venga a passare la serata in spiaggia lascia un ricordino. A parte i preservativi, anche gli assorbenti».
Ma ci sono cose che appaiono ancora più fastidiose: «I mozziconi di sigaretta», esclama Andrea Altea, «il resto lo vedi anche da lontano. Ti da fastidio ma almeno lo individui subito e se vuoi lo raccogli e lo butti. Invece i filtri delle sigarette no, sono una vera tortura. Ogni mattina se ne trova un cimitero e non sono facili da raccogliere. Bisogna perderci ore con i rastrelli. Non possiamo mica presentare la spiaggia sporca, altrimenti la gente andrebbe altrove».
STEFANO CORTIS

18/07/2010