Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Poetto, i rifiuti e l'inciviltà dei vandali

Fonte: L'Unione Sarda
19 luglio 2010

Ogni giorno vengono raccolti otto quintali di immondizia dagli operatori ecologici comunali che lavorano in due turni

Il Comune lancia l'allarme: «Situazione intollerabile»
Ogni giorno al Poetto si combatte una battaglia quotidiana contro la maleducazione. E la spiaggia continua a uscirne perdente.
La violenza subita dal Poetto è quotidiana. Il prima e dopo di una normale giornata d'estate sono molto differenti. Cambia tutto: il colore della sabbia, i rifiuti lasciati qua e là, i segni del mancato utilizzo dei bagni pubblici. La sera nella spiaggia dei centomila i segni della devastazione sono ovunque. E non ci sono rimedi: il Comune mette in campo mezzi e uomini che alzano bandiera bianca per manifesta impotenza. Ci vorrebbe un miracolo, come quello che fece Papa Leone I nel fermare Attila ed evitare così un nuovo sacco di Roma nel 452 dopo Cristo.
I NUMERI Ogni giorno al Poetto vengono raccolti dai sette agli otto quintali di rifiuti. Il sessanta per cento è costituito da lattine e vetro, segno anche della vita notturna che si sposta dal centro della città verso l'area costiera. Poi c'è la carta (il 30 per cento) e la plastica (10 per cento).
Per rendere l'arenile presentabile, il Comune e la società che garantisce la raccolta dei rifiuti (De Vizia) mettono in campo, per il periodo estivo, dodici operatori. Vengono poi utilizzati alcuni veicoli “vasca” per la raccolta e un trattore con una grigliatrice, che ripulisce a fondo la sabbia. La spesa complessiva è di 400 mila euro a stagione. I primi interventi vengono fatti a Pasqua, poi il 25 e 26 aprile. Fino al 15 maggio, si porta avanti la manutenzione «radicale» della spiaggia, spiega l'assessore comunale dei Servizi tecnologici, Gianni Giagoni. In primavera, in altri termini, si ripulisce l'arenile dai segni dell'inverno. Poi, invece, si appronta il servizio per l'attività quotidiana.
Dal 15 maggio al 15 giugno, una squadra di operai lavora solo la mattina, mentre dal 15 giugno e fino al 10 settembre si fa un doppio turno. Gli operai setacciano l'arenile, raccolgono carte e rifiuti, svuotano più volte al giorno cassonetti e isole ecologiche, sistemate in varie zone della spiaggia. A settembre, poi, fino al 30, si torna al turno della mattina, come a maggio.
GLI ORARI Il lavoro degli operai della De Vizia inizia di buon mattino, quando ancora qualche nottambulo è solito vivere gli ultimi scampoli della movida notturna cagliaritana. Alle 4 entra in funzione il trattore con la grigliatrice, mentre alle 5 gli operatori raccolgono la carta e ripuliscono le aiuole. Dalle 15 alle 21 sono invece operative le squadre del secondo turno, che svuotano i bidoncini delle 70 isole ecologiche della spiaggia, dove si dovrebbero buttare carta, plastica e vetro. «Gli operai fanno tre passaggi per lo svuotamento, raccolgono quello che possono dappertutto», aggiunge ancora l'assessore Giagoni. Quello che non possono fare è «evitare che la gente sia maleducata». Sull'arenile, ogni giorno, non si contano i vecchi ombrelloni seminascosti dalla sabbia, ma c'è chi lascia anche un passeggino arrugginito, il triciclo che non funziona più e le bottiglie di vetro, abbandonate dopo le bevute notturne.
L'EX MARINO Un discorso a parte va fatto poi per lo spiazzo, utilizzato come area di parcheggio, a due passi dall'ex ospedale Marino. Una grande discarica a cielo aperto: buste piene di rifiuti, carta, bottiglie rotte. Un campionario degno di un inceneritore. Tanto che il Comune, con un blitz, due giorni fa ha deciso di chiudere tutto e transennare la zona, facendo rimuovere le auto in sosta. Ora, sarà vietato fermarsi, sostare e passarci. E chissà che anche i rifiuti spariscano.
L'APPELLO È una situazione «assolutamente intollerabile», afferma Giagoni, «siamo stufi dell'inciviltà della gente. Il Poetto è un bene di tutti e non basta che il Comune si faccia carico della pulizia quotidiana. Basta fare una passeggiata serale per rendersi conto di ciò che accade ogni giorno nella spiaggia». Il responsabile dei Servizi tecnologici del Comune parla di battaglia quotidiana per i vigili urbani. «Un malcostume che dobbiamo stroncare sul nascere», anche perché tutto questo ha un costo, peraltro molto alto per la comunità. «Se la gente fosse meno maleducata, i turni di pulizia al Poetto potrebbero essere ridotti e i soldi utilizzati per altri scopi», ricorda Giagoni.
Non resta che affidarsi a Sant'Efisio: chissà che anche in questo caso, non faccia il miracolo. Leone I ci riuscì con Attila, re degli Unni. Battere i vandali del terzo millennio è più difficile.
GIUSEPPE DEIANA

18/07/2010