Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Minacce ai vigili, assolto l'ex assessore Gianni Chessa

Fonte: L'Unione Sarda
15 luglio 2010

La vicenda risale al 2002


I vigili urbani gli avevano messo la multa per due volte nel giro di pochi mesi e sempre davanti al palazzo comunale di via Roma. E in entrambe le occasioni lui non l'aveva presa benissimo, arrabbiandosi e avvertendo gli agenti che avrebbe parlato col loro comandante. Col risultato che quelli lo avevano denunciato e Giovanni Chessa, per tutti Gianni, consigliere comunale dell'Udc ed ex assessore, si è ritrovato in un'aula di Tribunale per difendersi dall'accusa di minaccia a pubblico ufficiale.
L'epilogo ieri mattina, davanti al giudice monocratico Deriu: per un episodio il reato è stato dichiarato estinto per prescrizione, per l'altro invece l'esponente politico è stato assolto in quanto era stato già processato (e condannato a sei mesi).
La personale guerra tra il consigliere comunale, uno tra i più votati alle ultime elezioni, e i vigili urbani inizia il 25 ottobre del 2002. Chessa sta uscendo da una riunione del consiglio comunale quando si accorge che una vigilessa ha appena multato la sua auto per divieto di sosta. A quel punto la reazione: l'esponente politico si avvicina per chiedere spiegazioni e ne nasce subito un colorito diverbio. «Lei non deve usare il paraocchi - è la frase che Chessa pronuncia all'indirizzo dell'agente - badi che anche io sono un amministratore comunale». Nessun insulto, insomma. Ma alla vigilessa è più che sufficiente per sporgere querela contro il consigliere. La replica quasi in fotocopia il 13 gennaio del 2003: stesso scenario - via Roma - stessa situazione - l'auto di Chessa multata per divieto di sosta. E a leggere il capo d'imputazione anche in quell'occasione scattarono le rimostranze: «Parlerò con il vostro comandante - avrebbe detto l'imputato -, dammi il tuo nome e cognome».
Stando alle denunce dei vigili, in tutte e due le occasioni, Chessa avrebbe inoltre preso il telefonino chiamando per davvero il capo del corpo di polizia municipale. Ieri la conclusione: riguardo alla presunta minaccia del 25 ottobre l'avvocato della difesa, Marcello Chessa, ha chiesto e ottenuto la dichiarazione di intervenuta prescrizione, mentre per i fatti del 13 gennaio il giudice ha riconosciuto il ne bis in idem : l'imputato era stato infatti già condannato ad aprile per lo stesso identico episodio. Condanna che non diventerà però mai definitiva: in attesa dell'appello anche quel presunto reato si è infatti prescritto, esattamente due giorni fa. ( m. le. )

15/07/2010