Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Telefonia, acqua, luce: giungla mangia-soldi

Fonte: La Nuova Sardegna
13 luglio 2010



Rapporto annuale di Cittadinanzattiva su servizi e disagi


Lintas: il nodo più serio è il mancato risarcimento del danno

CAGLIARI. Linea Adsl accollata a un pensionato di 80 anni che non aveva nemmeno il computer, una bolletta che si trascina, tra intoppi e richieste di pagamento, dal 1998 e un depuratore che ha funzionato solo tre giorni, ma che in compenso è stato pagato totalmente per evitare guai con la finanziaria. Sono soltanto tre delle centinaia di segnalazioni ricevute dai volontari di Cittadinanzattiva che questa mattina hanno presentato il rapporto Pit servizi 2009, progetto integrato di tutela dei diritti dei consumatori nei servizi di pubblica utilità. «Il rapporto - ha spiegato il segretario regionale di Cittadinanzattiva Maria Laura Lintas - non ha valore statistico, ma vuole essere una fotografia delle criticità dei rapporti tra utente e fornitori». In tutto sono 259 i casi trattati dall’associazione nel 2009: gli uomini (53%) si lamentano più delle donne.
La tipologia dei casi trattati vede al primo posto le telecomunicazioni (32%), poi servizi bancari (19%), servizi locali (16%), beni e contratti (10%), energia (9%), pubblica amministrazione (5%), assicurazioni (5%), servizi postali (3%) e trasporti (1%). Per quanto riguarda le telecomunicazioni, il 68% dei problemi riguarda la telefonia fissa e il 24% internet. «Un settore - hanno spiegato i responsabili del rapporto - che coinvolge molti cittadini, ma che ha anche uno strumento, la conciliazione, che spesso fa sì che i problemi si risolvano». Ma in generale, di che cosa si lamentano i consumatori? Al primo posto c’è il diritto al risarcimento del danno che, secondo l’indagine, risulta essere leso nel 50% dei casi. Poi c’è il diritto all’accesso alle informazioni (25%) e quello alla trasparenza (25%). Per quanto riguarda il settore banche e servizi finanziari, i problemi maggiori si riscontrano nei mutui (40%) e nei prestiti personali (30%).
Per un certo periodo sono fioccate le lamentele anche su Enel Energia che spediva giovani addetti a leggere i contatori e che coglievano l’occasione per proporre nuove tipologie di servizi, senza chiarire quali fossero i limiti: così ci sono stati utenti che si sono visti recapitare conguagli di fine anni esorbitanti perché le proposte di Enel Energia valevano sotto una soglia di kilowattora, superata la quale le tariffe tornavano normali. Sul fronte finanziario grossi guai hanno causato le carte revolving: carte che di fatto costituiscono un prestito, se usate alla leggera hanno portato in casa di sprovveduti utilizzatori richieste di pagamento di interessi del 15 per cento, ai limiti della legge. In ogni caso Cittadinanzattiva raccomanda di tenere le ricevute dei ratei di pagamento del debito: solo così si è salvata da un’ingiunzione di pagamento del tribunale di Milano una signora «accusata» dalla finanziaria di non aver onorato il debito.