Rassegna Stampa

Il Sardegna

Sulle rotte sarde di Salgari

Fonte: Il Sardegna
12 luglio 2010

Inaugurazione oggi al Lazzaretto

Dall'Isola al Maghreb nei racconti dello scrittore. La mostra “Vele, tonni e scimitarre” ripercorre quei viaggi con reperti originali e percorsi virtuali. di Valentina Lo Bianco

Una mostra che, attraverso l'opera letteraria di Emilio Salgari, vuole mettere a fuoco il lungo rapporto tra l'Africa del Nord e la Sardegna». Lo ha sostenuto l'assessore comunale alla Cultura, Giorgio Pellegrini, nel presentare l'esposizione internazionale “Vele, tonni e scimitarre - Avventure salgariane nel Mar di Sardegna”, in mostra da oggi (inaugurazione alle 18.30) fino all'11 dicembre al Lazzaretto. In tutto 54 reperti originali per un valore di oltre 260mila euro: divise, quadri, armi, statue e gioielli. Una esposizione che comprende anche foto, filmati e l'uso della tecnologia con il “libro virtuale” e postazioni multimediali, curata e organizzata dalla Thorn & Sun Communication di Cagliari in collaborazione con lo Studio Vassallo di Torino.

TRA IL 1903 e il 1904 lo scrittore, celebre soprattutto per il ciclo d'avventura dedicato ai pirati della Malesia, ambientò in Sardegna il libro “Le pantere di Algeri” e il racconto “La pesca dei tonni”. Proprio dal romanzo breve parte il percorso dell'esposizione che si sviluppa su un'area di circa mille metri quadrati. Salgari descrive non solo il rito ancestrale, crudo e ricco di pathos, della mattanza nell'Isola, ma ricostruisce un ritratto dei sardi esaltandone il senso di indentità e operosità. La prima sala della mostra, non a caso chiamata “Tonnara” rievoca la “camera della morte” attraverso 160 scatti inediti di Giovanni Manca che ne illustrano i singoli passaggi. Sarà anche proiettato un raro filmato sulla mattanza commissionato negli anni Sessanta. Ne “Le pantere di Algeri”, invece si racconta di una giovane contessa rapita sull'Isola di San Pietro dallo schiavo moro Zuleik e portata ad Algeri. Il Barone di sant'Elmo, Cavaliere di Malta e fidanzato della fanciulla, varca il mare per andare a liberarla. Sbarcherà ad Algeri e lì si troverà di fronte a maestosi palazzi, superbe moschee, donne misteriose, harem e molto altro ancora. Al Lazzaretto sono riprodotte quelle ambientazioni in tre sale “Castelli sul Mar di Sardegna”, Battaglie in mare” e “Maghreb ed Algeri”, che immergono il visitatore nelle trame del racconto salgariano attraverso la ricostruzione di interni ed esterni degli antichi palazzi. L'allestimento curato dall'architetto Stefania Vola si presenta come una spettacolare scenografia che ricorda quella di una maestosa opera lirica. Al di là dell'aspetto anche ludico che quest'esposizione offre al pubblico adulto, nell'intento degli organizzatori è forte la vocazione formativa destinata alle scuole: «Un modo per far conoscere ai più piccoli alcuni rudimenti su cos'era il Mediterraneo allora» sottolinea pellegrini. A settembre sarà disponibile anche il relativo catalogo anch'esso inserito «in un disegno culturale preciso che guarda al fondamentale rapporto dell'Isola col Maghreb » conclude l'assessore. ¦