Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quando il Lido era in stile Liberty Cagliari, ricordi in bianco e nero

Fonte: L'Unione Sarda
12 luglio 2010

Quando il Lido era in stile Liberty Cagliari, ricordi in bianco e nero

Un'esposizione concepita come un viaggio nel tempo. Duecento foto in bianco e nero accompagnano il visitatore in una passeggiata tra le strade di Cagliari nei primi del Novecento e ogni tanto lo riportano alla realtà. Venti volte esatte, giusto il tempo di fare un confronto a distanza di un secolo dagli stessi angoli visivi. E la mostra fotografica diventa narrazione. E scandalo. Un racconto, quello di “Tracce di tempo: ritratti e stagioni della città di Cagliari” (inaugurata ieri al centro d'arte Il Ghetto in via Santa Croce 18) che parla della città e dei suoi abitanti, di scelte architettoniche che ne hanno offeso i profili e degli eventi che ne hanno segnato la storia.
A volerla è stato Davide Campus a quarantun anni dalla morte di suo nonno Alfonso Efisio Thermes, il fotografo cagliaritano del 1886 che per primo scattò foto notturne della città e la cui produzione monumentale, in parte pubblicata (come in “Cagliari fra cronaca e immagini: la fotografia in Sardegna dal 1839 al 1943” di Oliviero Maccioni, 1982), è divisa tra l'Archivio Storico del Comune e varie collezioni private. Ad aiutarlo a concepirla e realizzarla, l'associazione InControLuce e Francesco Bittichesu, fotografo cagliaritano di 44 anni, premio Photo Annual Award 2010 che si divide tra Milano e New York e, oltre ad aver portato alle grandi dimensioni (90 per 150) i negativi in lastre di vetro («Con un lavoro di un anno tra scansioni, ritocchi, stampe e 35 mila euro di spese»), ha realizzato i venti scatti che permettono il raffronto tra la Cagliari di Thermes e quella di oggi. Un confronto che Bittichesu ha voluto fare ad armi pari. Con una macchina stile anni '20 in legno di ciliegio e soffietto di pelle ha riprodotto alcuni luoghi simbolo della città, per lasciar scoprire al visitatore che molte scelte architettoniche ne hanno cambiato il volto, come la rotonda del Lido, un tempo magnifico esempio dello stile Liberty, oggi agglomerato di cemento. Ma per scoprire anche che la bellezza della città spesso è rimasta inalterata, ma è nascosta dal traffico, che un secolo fa era fatto solo delle Rolls-Royce dei tassisti e dei carretti dei gelati.
L'esposizione è stata pensata per accompagnare un viaggiatore immaginario che arriva a Cagliari dal mare in una notte estiva. Dalla darsena che si affaccia su via Roma si attraversa la città sino a Castello, scorgendo la folla che si dirige al mercato nel Largo Carlo Felice e passando tra i vicoli della Marina, dove i bambini giocano tra muri scrostati e strade di terra.
Oltre alle immagini stampate in carta di cotone e fibre di bambù, ad accogliere i visitatori c'è la macchina fotografica a soffietto dei primi del '900 con cui Thermes ritrasse Emilio Lussu, i principi Savoia e i volti e i luoghi della sua città. Un banco ottico capace di produrre negativi di grande formato, 20 centimetri per 25. «Dimensioni che hanno permesso di evidenziare dettagli che altrimenti sarebbero andati perduti», spiega Bittichesu. Perché la storia è fatta di grandi eventi, dalla celebrazione del Patto D'Acciaio tra Italia e Germania al Bastione San Remy, al discorso di Togliatti in memoria di Gramsci al teatro delle Saline. Ma è fatta anche della carta delle caramelle dentro le boule di vetro in un caffè del centro e del pizzo del lenzuolo che sbuca da una carrozzella durante una passeggiata negli anni '40. Dettagli. E atmosfere. Come quelle create dalla luna riflessa sul mare calmo in una notte a Calamosca, quando al posto dell'albergo di cemento c'era una terrazza coperta in legno chiaro. O quella che pietrifica, come lo stivale di un tedesco piantato su un gradino della scalinata che porta al Bastione.
La mostra, visitabile sino al 26 settembre dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, (3 euro, gratis con Karalis Card) è organizzata dall'associazione culturale InControLuce in collaborazione col Consorzio Camù e col patrocinio dell'assessorato alla cultura del Comune e della Provincia.
CRISTINA MUNTONI

10/07/2010