Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tosca”, 110 anni d'amore

Fonte: L'Unione Sarda
2 luglio 2010




Roma, giugno 1800: quando Piazza Barberini era un luogo di sosta per i carri a buoi e la fontana del Tritone serviva per l'abbeverata, una sola giornata bastava per trasformare l'amore di Tosca in un dramma a tinte fosche. Amatissimo dal pubblico che ne ha decretato il successo fin dall'esordio, Tosca , il capolavoro di Giacomo Puccini, torna in scena stasera alle 21 al Teatro Lirico di Cagliari in un allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con l'Orchestra, il Coro e il coro di voci bianche del Teatro Lirico diretti da Alexander Vedernikov.
Melodramma storico in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, il soggetto è quello dell'omonimo dramma di Victorien Sardou, debuttato a Parigi nel 1887, alla cui popolarità aveva contribuito non poco l'interpretazione di Sarah Bernhardt. Una storia dal fascino un po' torbido che da subito aveva attirato l'attenzione di Puccini e del suo editore Giulio Ricordi. Così dopo un'elaborata ideazione, Tosca andò in scena il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma, accolto dall'ovazione del pubblico e da qualche perplessità tra la critica.
Prima grande opera lirica del nuovo secolo, Tosca rappresentava infatti una forte innovazione con il suo verismo dagli effetti rudi. I suoi particolari realistici turbavano e piacevano nello stesso tempo, tanto da permettere ben quarantatré allestimenti in due anni, in diversi teatri italiani e esteri. Le innovazioni non sono però solo nel soggetto, nei colpi di scena e nelle trovate che tengono lo spettatore col fiato sospeso. È la musica che fa la differenza. In Tosca , molto più che nella Bohème , Puccini gioca sui motivi ricorrenti. Né disdegna le armonie dissonanti, che usa, per esempio, per caratterizzare gli accordi del tema di Scarpia. Insomma accoglie in pieno lo stile wagneriano modificandolo a sua misura. Ma poi, con incisi brevi e taglienti, traccia un discorso musicale che si evolve rapidamente in una sorta di crescendo emotivo. Così, al di là degli stereotipi tipici da opera verista, le soluzioni musicali presenti in Tosca anticipano, per alcuni aspetti, il nascente espressionismo musicale.

Attento alla resa espressiva del suo lavoro, Puccini annotò la partitura di minuziose indicazioni, mettendo insieme nuovi elementi stilistici e stilemi più tradizionali. Ed è soprattutto nel canto di Tosca, di Cavaradossi e di Scarpia che Puccini porta al massimo sviluppo il gusto melodico italiano, con pagine musicali che restano impresse nella memoria. A partire da "Recondita armonia", a "E lucevan le stelle" di Cavaradossi; da "Tre sbirri... Una carrozza", a "Ella verrà... per amor del suo Mario" di Scarpia e, infine, il celeberrimo Andante lento appassionato "Vissi d'arte" di Tosca.
La storia si svolge tutta nell'arco di una giornata. Lo spunto è negli avvenimenti storici seguiti alle vittorie napoleoniche, alla proclamazione della prima repubblica romana e alla successiva brutalmente repressione di Ferdinando IV di Borbone. In questa cornice decadente e un po' cupa, Floria Tosca è una cantante d'opera famosa, innamorata del pittore Mario Cavaradossi. Il barone Scarpia, capo della polizia pontificia, corteggia Tosca e, sospettando che Cavaradossi protegga il repubblicano Cesare Angelotti, la sobilla e ne eccita la gelosia, facendole sospettare un tradimento dell'amato per ottenere da lei informazioni sul segreto del pittore. Davanti alle reticenze di Tosca, Scarpia arresta Cavaradossi e lo tortura facendo in modo che Tosca possa udirne i gemiti. Ridotto allo stremo, il pittore rivela il nascondiglio del suo amico rivoluzionario che, scoperto, si uccide mentre lui viene condannato alla fucilazione. Tosca innamorata e in preda a sensi di colpa, prega Scarpia di salvare l'amato. Scarpia accetta ma ricatta Tosca: solo se passerà una notte d'amore con lui, firmerà un salvacondotto per permetterle di scappare con Mario dopo una falsa fucilazione. Tosca, con la morte nel cuore, accetta di sottostare al ricatto ma poi, mentre Scarpia sta per consegnarle il documento già firmato, lo pugnala al cuore e fugge con il salvacondotto. Solo dopo Tosca si renderà conto che Scarpia aveva architettato un raggiro: Cavaradossi viene fucilato per davvero e muore e lei, che sta per essere catturata per avere ucciso Scarpia, si getta dal Castel Sant'Angelo.
A Cagliari l'opera si avvale di due cast che si alternano nelle repliche fino al 12 luglio. Nella recita di stasera Floria Tosca è Anda-Louise Bogza, Mario Cavaradossi è Roberto Aronica mentre il barone Scarpia ha la voce di Giorgio Surian. Al loro fianco ci sono Alessandro Guerzoni (Cesare Angelotti), Marco Camastra (il sagrestano), Carlo Bosi (Spoletta), Francesco Musinu (Sciarrone), Alessandro Perucca (un carceriere), Alessandra Mei (un pastore).
GRECA PIRAS

02/07/2010