Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un fronte unico per difendere le sorti del Teatro lirico

Fonte: La Nuova Sardegna
29 giugno 2010




Assemblea di sindacati, lavoratori e politici contro il decreto Bondi

PABLO SOLE


CAGLIARI. Tutti insieme appassionatamente per difendere il Teatro lirico. Ieri, un’assemblea promossa da sindacati e lavoratori, alla quale hanno partecipato anche diversi politici, ha sancito un’alleanza trasversale che individua nel decreto Bondi sulle fondazioni liriche il nemico da combattere. Il rischio, come ha sottolineato il segretario regionale della Cgil Enzo Costa, è principalmente uno: l’ente di via Sant’Alenixedda rischia di chiudere i battenti.
Inoltre, l’istituzione rischia, comunque, se non la serrata, perlomeno un drastico ridimensionamento.
Una sorte condivisa con le altre fondazioni della penisola che rientrano nei tagli previsti dal governo in un quadro di riduzione degli investimenti a sostegno delle attività culturali.
«Tutto questo - ha rimarcato Costa riferendosi alla politica culturale italiana - in un Paese che ospita la metà del patrimonio artistico mondiale eppure spende per la cultura lo 0,3% del Pil».
In sostanza, le norme contenute nel disegno di legge voluto dal ministro Sandro Bondi incidono soprattutto su finanziamenti e pianta organica.
«A preoccuparci, oltre al blocco totale delle assunzioni a tempo indeterminato - ha precisato Annalisa Pittiu, della segreteria territoriale Cisl-Comunicazione - è anche la quota limite del quindici per cento relativa ai contratti a tempo determinato, che però possono essere siglati solo se l’ente in questione produce utili per almeno il quaranta per cento del contributo ministeriale.
A Cagliari - ha aggiunto la sindacalista - i finanziamenti ammontano a circa 10 milioni di euro e, in linea di massima, non credo che l’ente lirico produca utili per 4 milioni.
Si profila quindi l’impossibilità di firmare contratti a tempo determinato, col risultato di bloccare le attività». La Cisl lamenta inoltre la «pesante ingerenza della politica nel lavoro delle fondazioni, che sono private, senza dimenticare la totale mancanza di concertazione con sindacati, enti locali e amministrazione regionale».
Da parte sua, il sovrintendente della Fondazione Teatro lirico di Cagliari, Maurizio Pietrantonio, ha riportato quanto emerso da una recente riunione con il ministro Bondi.
«Ho chiesto al rappresentante del governo una maggiore autonomia gestionale per gli enti per così dire “virtuosi”, per intenderci con i bilanci in regola - ha affermato il dirigente - e Cagliari rientra tra questi. Chiediamo in sostanza di avviare un percorso condiviso che preveda, oltre ai normale finanziamenti del Fus, il Fondo unico dello spettacolo, anche un sistema di premialità. In questo senso, il ministro ha assicurato la totale disponibilità affinché si arrivi a soluzioni condivise». Rimane la preoccupazione per le sorti dell’ente lirico e la mobilitazioni dei lavoratori.