Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pdl sardo, Comincioli inizia la missione

Fonte: L'Unione Sarda
23 giugno 2010


Il supervisore: «Ascolterò tutti». Ma Delogu oggi vola a Roma

 «Ascolterò tutti, con l'obiettivo di ricompattare il partito». Il giorno dopo la nomina a supervisore del Pdl sardo, Romano Comincioli si limita a pronunciare qualche frase sul compito che lo attende, mentre oggi il coordinatore Mariano Delogu incontra i coordinatori nazionali a Roma, forse per capire meglio che cosa succederà: «Ben venga Comincioli», ha detto, «ma è inammissibile che sia io a fare un passo indietro per errori altrui». Resta la nomina che il senatore di Venezia ha avuto dal Berlusconi: una supervisione che, già di suo, sembra togliere qualcosa al potere dei vertici sardi, nonostante la fiducia arrivata ieri dal coordinamento nazionale. Comincioli è pronto a dare il via alla sua missione di pace. Seguirà la partita da Roma, per evitare pressioni locali che gli farebbero perdere tempo prezioso. Poi riferirà al premier.
MEZZA FIDUCIA Nel primo pomeriggio, in una nota che non cambia comunque la sostanza della dichiarazione congiunta con cui Berlusconi e Comincioli hanno presentato la nomina di quest'ultimo a supervisore del Pdl sardo, il coordinamento nazionale ribadiva, «nel riconfermare piena fiducia ai coordinatori regionali Mariano Delogu e Claudia Lombardo», di aver avviato «una verifica della situazione organizzativa del partito nell'Isola con la collaborazione di Romano Comincioli, incaricato di presentare al vertice nazionale, entro 15 giorni, una relazione informativa». Dopo questo adempimento si terrà un incontro con il coordinatore regionale e il vice vicario per un esame definitivo della situazione. In sostanza, Comincioli sarà una figura super partes che avrà l'incarico di riportare la pace nel partito, nell'ottica di un suo rilancio, magari di una riorganizzazione anche se non immediata, e per dare anche una scossa all'azione di governo. Partirà dalle macerie della sconfitta elettorale alle amministrative. Un sei a due alle provinciali che parla da solo.
IL DIBATTITO Per dirla con le parole del deputato Settimo Nizzi, ex sindaco di Olbia, «tutti, a cominciare dai vertici, siamo chiamati a un esame di coscienza per capire dove si è sbagliato». Una riflessione «seria e profonda, che non serva per individuare capri espiatori, ma che metta tutti in discussione. Perché il partito è del popolo, non dei dirigenti».
IL DOCUMENTO Dirigenti che, in serata, in una nota firmata da Delogu e dal suo vice Claudia Lombardo, hanno espresso «soddisfazione per il pronunciamento del coordinamento nazionale», che ha rinnovato «la piena fiducia nei nostri confronti», confermando, senza citare Comincioli, «l'apprezzamento per qualunque contributo provenga volto a concorrere a una migliore organizzazione del partito e a ricreare i presupposti di un clima di sereno e costruttivo confronto interno che privilegi l'unità e il dialogo». E poi: «Siamo certi che, con il concorso di tutti, si potranno creare le migliori condizioni per una più incisiva organizzazione interna del partito che consenta un pronto rilancio del Pdl in Sardegna già in occasione delle prossime elezioni comunali di Cagliari». Per questo oggi a Roma Delogu e Lombardo incontrano i coordinatori nazionali.
L'OBIETTIVO La situazione è seguita con apprensione anche da Emilio Floris, sindaco e coordinatore di Cagliari: «Bisogna rinforzare il rapporto con la base». Il successo elettorale, però, secondo Floris, «dipende dalla motivazione degli elettori ad andare a votare candidati frutto di una scelta condivisa e un partito che abbia, al suo interno e in coalizione, una forte coesione. Altrimenti si perde». Accoglie Comincioli a braccia aperte Mario Diana, capogruppo in Consiglio. Ma avverte: «Il coordinamento deve poter lavorare con serenità e, in questo senso, il documento dei vertici nazionali è un chiarimento». A chi gli chiede se l'arrivo del senatore sia il preludio di un commissariamento, risponde: «Non si può commissariare qualcosa che è già commissariata», dice: «Il coordinamento non è eletto, per statuto questo avverrà solo tra due anni».
LORENZO PIRAS

23/06/2010