Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sospesa la nomina di Campus

Fonte: La Nuova Sardegna
22 giugno 2010

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MARTEDÌ, 22 GIUGNO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Rinvio per l’avvocato che dovrà occuparsi del negoziato su Tuvixeddu



Ma sull’ipotesi di pagare i danni al costruttore pesano i giudizi ancora pendenti

MAURO LISSIA


CAGLIARI. E’ saltata la nomina di Graziano Campus a direttore generale dell’area legale della Regione: l’apertura del rapporto era all’ordine del giorno, ma l’esecutivo ha deciso di sospendere malgrado il punto fosse stato presentato alla seduta di ieri coi caratteri dell’urgenza.
Forse la nomina andrà alla prossima seduta, mancano informazioni ufficiali. Campus è stato per molti anni il responsabile dell’ufficio legale di viale Trento, è andato in pensione per raggiunti limiti di età il 27 maggio scorso e sarebbe pronto a rientrare come dirigente esterno per gestire alcune cause considerate centrali. Fra queste il negoziato extragiudiziale con il gruppo Cualbu per i risarcimenti legati a Tuvixeddu, un caso piuttosto spinoso perchè collegato a una sequenza ininterrotta di ricorsi e controricorsi ai giudici amministrativi che però negli ultimi tempi sembra aver riportato a galla le ragioni dell’amministrazione Soru. L’avvocato Campus non si è mai occupato direttamente di Tuvixeddu, ma la sua esperienza viene evidentemente considerata indispensabile perchè la Regione possa gestire correttamente il rapporto con il gruppo Cualbu, diventato delicatissimo soprattutto ora che il costruttore - attraverso i suoi legali - ha chiesto un risarcimento di settanta-ottanta milioni per i ritardi provocati dalle iniziative della giunta Soru sul piano edificatorio di Nuova Iniziative Coimpresa. Campus infatti verrebbe nominato con il compito di «proseguire nell’esame della problematica relativa al contenzioso che origina dalle pretese risarcitorie formulate nei confronti della Regione dalla Nuova Iniziative Coimpresa, interessata alla realizzazione degli interventi previsti dall’accordo di programma sottoscritto in data 15 settembre 2000, al fine di definire completamente la posizione della Regione in ordine alle stesse». Ma proprio quell’accordo di programma che sta all’origine del piano Coimpresa è ancora sotto giudizio: c’è un ricorso degli Amici della Terra firmato dall’avvocato Carlo Augusto Melis sulla legittimità del nullaosta generale contenuto nell’accordo che pende davanti al Consiglio di Stato, ci sono i due nullaosta comunali di agosto 2008 bocciati dai giudici di palazzo Spada e c’è infine il ricorso della Regione ancora ai magistrati di secondo grado - cui si sono affiancati Sardegna democratica e Italia Nostra con gli avvocati Giampiero Contu e Carlo Dore - sulla perimetrazione dell’area archeologica in rapporto al piano paesaggistico regionale, per la cui decisione il sesto collegio del Consiglio di Stato acquisirà nuovi mezzi di prova, tra cui il provvedimento di archiviazione firmato dal pm Daniele Caria per l’inchiesta penale su Tuvixeddu. Difficile quindi immaginare su quali basi la Regione, attraverso l’avvocato Campus - se sarà nominato - intenda trattare un risarcimento: la situazione, dopo gli ultimi pronunciamenti, appare tutt’altro che definita. Lo spauracchio della Corte dei Conti potrebbe indurre Cappellacci e i legali di viale Trento a un rinvio della trattativa.
Mistero sulle ragioni che hanno indotto il presidente Ugo Cappellacci a sospendere una nomina che veniva data per scontata ancora l’altro ieri, malgrado le candidature alternative interne non mancassero e nonostante il costo di un contratto esterno fosse più gravoso per le casse dell’amministrazione. Campus potrebbe essere nominato in base alla legge regionale 31 del 1998, all’interno della quota massima del venti per cento in base a criteri fiduciari. Per mettere sotto contratto un dirigente esterno la legge non prevede alcuna verifica sulla presenza nell’organico interno di figure professionali di pari livello. La scelta di ‘riacquistare’ Campus sarebbe quindi legittima, per quanto piuttosto dispendiosa e forse in contrasto con il decreto Brunetta sulla pubblica amministrazione che doveva essere trattato in giunta proprio ieri. Ma anche quel punto dell’ordine del giorno è saltato.