Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tiuvixeddu, sette richieste di rinvio a giudizio

Fonte: L'Unione Sarda
22 giugno 2010

L'inchiesta. Sotto accusa anche l'ex sovrintendente ai beni archeologici Santoni


Tuvixeddu, sette richieste di rinvio a giudizio per la vicenda dei muraglioni realizzati dal comune nel cuore del parco archeologico e i palazzi in via Sant'Avrendrace.
Il sostituto Daniele Caria ha inviato le carte all'ufficio del giudice per le indagini preliminari che, però, non ha ancora fissato l'udienza. Sotto accusa ci sono l'ex sovrintendente ai beni archeologici Vincenzo Santoni, l'archeologa incaricata dalla vigilanza sul cantiere Donatella Salvi, il dirigente comunale dell'area gestione del territorio Paolo Zoccheddu, l'ingegnere del servizio di pianificazione del territorio Giancarlo Manis, gli imprenditori Raimondo Cocco e Luciano Muscas, il direttore dei lavori del cantiere Fabio Angius.
Secondo l'accusa Santoni (indagato per falso e abuso d'ufficio) avrebbe attestato falsamente, nella seduta della Commissione del paesaggio del 21 febbraio 2007, che le tombe scoperte dopo il 1997 si trovavano all'interno dell'area vincolata. Inoltre, nonostante la figlia Valeria lavorasse per la Nuova Iniziative Coimpresa di Cualbu (che costruiva proprio a Tuvixeddu), Santoni non si è astenuto nella votazione della Commissione regionale del paesaggio sulla proposta di dichiarare l'area di Tuvixeddu e Tuvumannu di rilevante interesse pubblico e di estendere la tutela.
Insieme alla Salvi Santoni è poi accusato di aver rilasciato l'autorizzazione alla costruzione di alcuni immobili in via Sant'Avendrace che compromettevano irreversibilmente la prospettiva e anche le condizioni di ambiente e di decoro dei beni archeologici costituti da tombe romane a camera; i due avrebbero inoltre omesso di adottare formali provvedimenti inibitori e di avviare la procedure di ridefinizione del vincolo archeologico. In questo modo hanno consentito a Cocco di costruire in un'area in parte sottoposta a vincolo indiretto, all'interno e vicino alla quale c'erano rilevanti ritrovamenti archeologici.
La stessa Salvi insieme a Cocco e Angius è accusata di non aver adottato i provvedimenti per impedire la costruzione di opere abusive.
E ancora: Zoccheddu, Manis, Santoni e la Salvi avrebbero consentito la realizzazione di opere non previste dal progetto: fioriere in pietra a gradoni alti quattro metri, due costruzioni di tre metri a forma di piramide, la rampa del “percorso vita”, terrazzamenti mediante gabbie a ridosso dell'area archeologica, muri in pietra con una gabbia in rete metallica larga due metri e mezzo e alta due metri nell'area del colle dei Punici.

22/06/2010