Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nel Pdl è il giorno della resa dei conti

Fonte: L'Unione Sarda
21 giugno 2010

Alle 17 a Cagliari il coordinamento regionale del partito, con l'analisi del voto. Slittato ancora l'incontro fra Berlusconi e Comincioli


Alle cinque della sera, il partito che guida la maggioranza regionale si guarda allo specchio. Per capire quali sono le cause di un malessere profondo, al suo interno e nel rapporto con gli elettori. È il giorno del coordinamento regionale del Pdl, il comitato di una sessantina di esponenti del partito guidato da Mariano Delogu, Claudia Lombardo e Salvatore Cicu: la sconfitta nelle Province, i ballottaggi persi nei Comuni, soprattutto la litigiosità interna, questi i temi che animeranno il confronto.
Mancheranno alcuni fra i personaggi di maggior peso, come il senatore Beppe Pisanu («ho altri impegni») e il deputato Mauro Pili. Il senatore Piergiorgio Massidda, protagonista negli ultimi giorni di uno sfogo al vetriolo contro i vertici regionali del partito, ha annunciato la sua presenza. Toccherà al senatore Delogu aprire i lavori, con la relazione sulle amministrative.
BERLUSCONI Inutile nascondere l'evidenza: sul coordinamento di oggi pesa come un macigno il silenzio del capo del partito. Silvio Berlusconi ha preferito, ieri, restare ad Arcore e anche a causa di improvvisi impegni, è saltato l'incontro con il senatore Romano Comincioli. Previsto per sabato scorso, è slittato fino a oggi il faccia a faccia con quello che riceverà l'incarico di dare al Pdl sardo la compattezza necessaria per ritrovare tutti i voti persi per strada. Non ci sarà un commissariamento ufficiale, non ci saranno processi o spostamenti, ma un lungo chiarimento interno e una reale ricerca di recuperare tutte le anime del partito. Non sarà un compito facile, per Comincioli, soprattutto se non dovesse trovare collaborazione da tutti.
I PROTAGONISTI Da Cagliari a Olbia, dalla Gallura - dove il Pdl ha vinto - alla provincia capoluogo, dove il partito ha perso in volata. Fedele Sanciu, neo eletto presidente della Provincia Gallura, oggi sarà a Cagliari per ascoltare: «Dalla Gallura partì l'allarme, nel novembre 2009. Dicemmo che le cose non andavano bene, avevamo segnali negativi, intercettavamo un malumore forte». Vennero chiamato dissidenti «ma nessuno voleva demolire il partito, volevamo sostenere il cambiamento ascoltando le valutazioni di tutti». Sanciu sottolinea: «Oggi è certificato che abbiamo fatto errori, non serve riconoscere oggi che allora avevamo ragione. Dobbiamo riflettere senza alimentare polemiche». Le decisioni da Roma: «Mi aspetto, visto che degli errori siamo tutti responsabili, un intervento nazionale, super partes, che dia una strada netta, chiara, su come governare il partito». I rapporti con il presidente della Giunta: «Per quanto riguarda il governo regionale, è giusto che si analizzi col presidente qualsiasi soluzione. Il presidente sa ascoltare, sa capire».
Il sindaco di Cagliari Emilio Floris non cede alla tentazione di dare la sua valutazione sul voto: «La farò, se richiesta, nel corso della riunione di oggi dove sarò presente». Però si capisce che è deluso, preoccupato per le sorti di un partito che, a livello locale, ha visto nascere e crescere, fino ad assumere nella città-guida della Sardegna la carica più importante: «Per un partito che aspira a raggiungere il 30 per cento dei consensi, è necessario ritrovarsi, evitare lacerazioni e soprattutto ascoltare le diverse anime che convivono al suo interno». Floris è sicuro: «La linea che dobbiamo seguire è quella della serenità, dobbiamo cercare di non commettere gli stessi errori che ci hanno portato a perdere il contatto con gli elettori». Candidature parallele, correnti che agitano il partito, fughe in avanti e spaccature, Floris non vuole rievocare - nel giorno della presunta pace - episodi negativi, ma sottolinea: «Nel Pdl servono le regole. Decise da tutti, non solo da pochi».
ENRICO PILIA

21/06/2010