Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Novant’anni di trionfi targati quattro mori

Fonte: La Nuova Sardegna
18 luglio 2008

VENERDÌ, 18 LUGLIO 2008

Pagina 39 - Sport
Tanti i successi degli atleti isolani: dal velocista Tonino Siddi alla mezzofondista Claudia Pinna, ultima della serie

Il primo fu il giavellottista sassarese Carlo Clemente, oro nel 1921
Il marciatore Francesco Pretti spopola negli Anni 30 e partecipa a due Olimpiadi

ENRICO GAVIANO

CAGLIARI. Nel grande libro dello sport sardo, l’atletica leggera occupa un capitolo centrale, fatto di record, vittorie, medaglie anche del metallo più pregiato.
Tanto per cominciare proprio l’atletica è la disciplina sportiva che vanta il maggior numero di olimpionici sardi. Quattordici campioni che potrebbero diventare quindici se nei prossimi giorni anche la velocista Aurora Salvagno staccherà il biglietto per Pechino.
L’assegnazione, per la prima volta, dell’organizzazione dei campionati italiani a Cagliari rappresenta dunque il premio anche se tardivo per uno sport che ha regalato lustro e trionfi all’isola. Fin dagli anni Venti, quando il capostipite dei campioni dell’atletica sarda, Carlo Clemente, spopolava nella classica disciplina del lacio del giavellotto. Sassarese, nato nel 1903, tesserato prima per la Josto e poi per la Sef Torres, Clemente vince dal 1921 al 1924 il titolo italiano, migliora sette volte il primato nazionale sino al 56,95 stabilito a Dusseldorf nel luglio del 1924. Partecipa, quell’anno, anche alle Olimpiadi di Parigi, dove però non riesce a superare il turno eliminatorio.
Un coetaneo di Clemente, il cagliaritano Francesco Pretti, spopola negli anni Trenta nella marcia. Sui 50 chilometri, l’atleta tesserato per una società romana, vince il titolo nazionale proprio nel 1930 e quattro anni dopo stabilisce il primato nazionale. Alle Olimpiadi vanta due partecipazioni nella lunga distanza della marcia: nel 1932 a Los Angeles e addirittura, ormai 45enne, ai Giochi olimpici di Londra del ’48. In entrambe le occasioni si ritira.
Ma è grazie a un altro sassarese che l’atletica sarda conquista i primi allori significativi. Tonino Siddi, classe 1923, è un velocista longilineo, classe pura, scuola Torres (poi continuerà con la Gallaratese). Riesce a primeggiare in campo nazionale nei 100, 200 e 400, conquistando cinque titoli tricolori. E’ anche l’unico sardo a vincere una medaglia olimpica nell’atletica, quella di bronzo della 4x100 ai giochi londinesi.
A cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta diventano protagonisti i due atleti che tuttora vantano il maggior numero di titoli nazionali, Antonio Ambu e Franco Sar. Il fondista Ambu, cagliaritano del ’36, è stato campione italiano 18 volte (6 volte nei 5000, altrettante nella maratona), battendo più volte il record italiano delle tre specialità, con le maglie di Fiamme Oro, Pro Sesto e Snia. Disputa anche due Olimpiadi: Tokyo 64 e Messico 68 nella maratona.
Franco Sar, nato ad Arborea nel 1933, è stato uno dei più grandi interpreti italiani del decathlon. Prima con la gloriosa maglia della Monteponi, poi con quella della Snam San Donato, domina la scena nazionale ininterrottamente dal 1958 al 1965, con otto titoli nazionali. Alle Olimpiadi romane del 1960 conquista uno strepitoso sesto posto. Il suo primato italiano stabilito ai Giochi è tuttora record sardo.
Altri due campioni italiani in quegli anni: il quattrocentista cagliaritano Adriano Loddo conquista per l’Amsicora il tricolore dei 400 nel 1957, mentre nel 1963 tocca a Raffaele Piras, dell’Esperia, trionfare nel lungo.
Piras, nel 1963, stabilisce anche un primato sardo (7,60) che resiste per 24 anni, battuto da Milko Campus dell’Atletica Oristano nel 1987. Proprio Campus interrompe un ventennale digiuno di vittorie ai campionati italiani e inaugura la stagione d’oro dell’atletica leggera sarda. Un decennio in cui sbocciano una decina di campionissimi, altri rimangono solo promesse inespresse dopo aver primeggiato nelle categorie giovanili. Cagliari e Sassari, da sempre città guida di questa disciplina, trovano nell’Atletica Oristano una rivale fortissima. Il movimento regionale conta su tecnici di prim’ordine: il mago Francesco Garau, e ancora Nardino Degortes, Gianfranco Dotta, Pompilio Bargone, forgiano atleti straordinari. Le specialità in cui la Sardegna sfonda sono la velocità e il lungo. Campus vince quattro volte il titolo e una sua concittadina, Valentina Uccheddu, sempre nel salto in lungo, è la prima sarda a salire sul gradino più alto del podio dei campionati italiani. La Uccheddu rivaleggia prima con la Capriotti, poi anche con Fiona May. Quattro volte campione d’Italia, primatista italiana, due volte alle Olimpiadi e quinta ai mondiali di Goteborg. Non ha la stessa fortuna la velocista Rita Angotzi, oristanese anche lei, autentico talento che per una serie di infortuni non riesce a fregiarsi del titolo italiano, guadagnando però la convocazione per i mondiali romani del 1987 e le Olimpiadi di Seul dell’anno successivo. La lista dei campionissimi comprende altri tre velocisti: il cagliaritano Sandro Floris (scuola Esperia), campione sia nei 100 che nei 200, bronzo nella staffetta ai mondiali e agli europei oltre che campione d’Europa nei 200 indoor nel 1990, il sassarese del Cus Gianni Puggioni, anche lui tricolore nelle due distanze e bronzo nella 4x100 mondiale, e l’oristanese Giorgio Marras, grande interprete dei 200, bronzo nella staffetta agli Europei. Floris disputa anche due Olimpiadi (1988 e 1996), Puggioni una (1996). Della nidiata d’oro fa parte anche Davide Cadoni, atleta di Samassi tricolore negli 800 nel 1995.
La ventata si spegne progressivamente negli anni successivi. Difficoltà finanziarie, tecnici che si ritirano, società costrette a ridimensionare i loro piani: un insieme di cause fa segnare il passo a un movimento capace comunque di trovare altri campioni, come l’iglesiente Nicola Trentin, che prosegue con la maglia delle Fiamme Azzurre la tradizione sarda nel salto in lungo, guadagnando la convocazione per i giochi di Atene, e centrando il successo nel 2001, 2002 e 2003. Tripletta negli stessi anni per Sara Palmas del Cus Cagliari che si fregia del tricolore nei 1500, mentre è dello scorso anno, con la splendida Claudia Pinna, atleta di San Gavino tesserata per il Cus Cagliari, il più recente successo ai campionati italiani, nei 5000. L’ultimo di una serie che si spera possa proseguire già a Cagliari.