Rassegna Stampa

Il Sardegna

Un'altra tegola sul Lirico

Fonte: Il Sardegna
17 giugno 2010

La crisi in via Sant'Alenixedda

Bocciato al Senato l'emendamento Pd che stanziava 10 milioni di euro per il teatro Dura la reazione di Sanna: «È l'ennesimo schiaffo alle esigenze della Sardegna»

Ieri mattina in Senato il Governo e la maggioranza formata da Pdl e Lega, nell’ambito della conversione in legge del Decreto recante “disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali”, hanno inferto l’ennesimo schiaffo alle esigenze che provengono dalla Sardegna. I senatori del centrodestra hanno infatti bocciato l’emendamento del Pd, di cui ero primo firmatario, che stanziava 10 milioni di euro per il 2011 e 2012 a favore del Teatro lirico di Cagliari». Lo afferma Francesco Sanna del Pd. «L'importante istituzione culturale isolana - prosegue Sanna - attraversa, infatti, una grave crisi economica dovuta oltre che, probabilmente, a una gestione poco oculata, anche alla continua riduzione delle risorse a disposizione che negli ultimi anni ne ha limitato l’attività e che mette a rischio la prosecuzione della stagione lirica. La chiusura del Teatro cagliaritano rappresenterebbe un grave danno non solo per la perdita di numerosi posti di lavoro e di alte professionalità che vi operano, ma anche per il panorama culturale della Sardegna. Il Teatro lirico di Cagliari per l’importante ruolo culturale che esercita e che ha svolto sin dalla sua istituzione in Sardegna, nella storia e nell’opera italiana, avrebbe meritato maggiore considerazione da parte del Governo e dei rappresentanti istituzionali del centrodestra sardo». Prosegue il senatore: «Evidentemente per certa politica anche le istituzioni culturali sono interessanti soltanto quando sono funzionali alla spartizione di qualche poltrona di sottogoverno. I senatori democratici attraverso il provvedimento legislativo puntavano a garantire la prosecuzione dell’attività delle più significative istituzioni culturali italiane, al contrario i contenuti voluti dalla maggioranza porteranno alla chiusura di questi istituti, in qualche caso, anche nel volgere di pochi mesi: il ministro Bondi e il suo Governo si candidano a vincere il “premio Attila” per la devastazione inferta alla cultura italiana» conclude Sanna