Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ora Berlusconi si riaffida a Comincioli

Fonte: La Nuova Sardegna
16 giugno 2010



Ipotesi commissariamento per rilanciare partito, coalizione e giunta regionale


Mariano Delogu smentisce le voci di dimissioni, i dissidenti tengono oggi a Cagliari un vertice post elettorale


CAGLIARI. E’ bufera sul centrodestra dopo la debacle elettorale in tutti i ballottaggi. Il 2-6 finale alle Province e l’1-5 nei grandi Comuni avrà conseguenze sia sulla maggioranza e sulla giunta regionale sia nel Pdl, il partito indicato da tutti come il vero sconfitto. Indiscrezioni autorevoli ma non confermate danno per imminente un intervento romano: Silvio Berlusconi potrebbe riaffidarsi a Romano Comincioli, il suo braccio destro esperto di Sardegna.
La situazione politica nel centrodestra si è immediatamente messa in movimento. Sarà una resa dei conti? Per oggi è stata convocata una riunione post-elettorale dei dissidenti del Pdl, che da più di un anno contestano la gestione del partito. La riunione si svolgerà a Cagliari, forse negli stessi locali del gruppo del consiglio regionale. Tra i partecipanti il portavoce Nanni Campus e uno dei principali promotori, Ignazio Artizzu, coordinatore provinciale del Pdl di Cagliari e da alcune settimane coordinatore della corrente di Gianfranco Fini in Sardegna. Non dovrebbero esserci parlamentari. I punti di riferimento dei consiglieri regionali scontenti sono il senatore Beppe Pisanu e il deputato Mauro Pili, entrambi schierati contro la gestione del coordinatore nazionale Denis Verdini, protagonista di alcune scelte contestate in queste elezioni, come la mancata candidatura di Piergiorgio Massidda a Cagliari, che era sostenuta da Silvio Berlusconi. Verdini, appoggiando l’indicazione fatta dal deputato Salvatore Cicu e sponsorizzata da Claudio Scajola d’intesa con la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo, aveva convinto in extremis il Cavaliere a cambiare cavallo assicurando che Giuseppe Farris avrebbe vinto di sicuro: al ballottaggio Farris è stato superato da Graziano Milia e ha perso anche a Cagliari-città, dove tra un anno si voterà per il sindaco.
Indiscrezioni dicono che una relazione sul voto sardo è già arrivata sul tavolo di Berlusconi. E che il Cavaliere, alle prese con problemi anche maggiori come le nuove tensioni con Fini, sia andato su tutte le furie. Tanto che sarebbero «imminenti» decisioni per rimettere a posto le cose.
Ieri, raggiunto telefonicamente a Roma, il coordinatore regionale del Pdl, Mariano Delogu, ha smentito le voci sulle sue dimissioni, voci che erano circolate nel primo pomeriggio a Cagliari in contemporanea con le indiscrezioni che riguardano Romano Comincioli. Al quale Berlusconi starebbe pensando di assegnare un ruolo (c’è chi parla addirittura di un commissariamento) per riunificare il partito, rinsaldare il rapporto con gli alleati e rilanciare l’azione della giunta regionale di Ugo Cappellacci.
Comincioli è un grande conoscitore della Sardegna, non solo perché nell’isola ha sempre curato gli affari imprenditoriali di Berlusconi (fu lui ad affidarsi allo studio commercialista del padre di Ugo Cappellacci), ma anche perché nel 1994 è stato il primo coordinatore regionale di Forza Italia. Comincioli, senatore e questore di Palazzo Madama da diverse legislature, è da tempo in posizione di scontro nei confronti di Denis Verdini. E, su questa posizione, avrebbe di recente riallacciato i rapporti con Beppe Pisanu, dal quale era sempre stato diviso dalla rivalità sul controllo del partito in Sardegna. A Comincioli sono stati di recente affidati altri compiti delicati, come il tentativo di ricucitura con i finiani. Proprio per il rapporto con Pisanu, per la ritrovata amicizia con Mauro Pili e per il dialogo con i finiani, Comincioli sarebbe visto come la soluzione ideale per rimettere assieme le diverse parti del Pdl sardo. Il punto più delicato sarebbe quello del rapporto con Cappellacci, i cui riferimenti politici sono invece Gianni Letta e lo stesso Denis Verdini.
Sarà possibile un cambiamento degli equilibri senza provocare terremoti? Dato che a rischiare sarebbe la stessa giunta regionale, una modifica al vertice del Pdl dovrebbe avvenire senza ulteriori traumi. Può darsi - così almeno si dice - che l’unico a garantire la pax interna sarebbe Comincioli. Il quale, sempre secondo questa visione, sarebbe anche il coordinatore (o il commissario) ideale per i frequenti rapporti con tutti gli alleati del Pdl: dall’Udc di Giorgio Oppi ai Riformatori di Massimo Fantola, all’Uds di Mario Floris.
Rapporti indispensabili per realizzare l’operazione di rilancio della giunta Cappellacci. Il governatore sembra orientato sul rimpasto (forse a settembre-ottobre), mentre atri vorrebbero una decisione immediata con l’ingresso di molti politici nell’esecutivo. L’attuale impostazione tecnica, contestata dai dissidenti anche per il «cagliaricentrismo», non ha dato buoni risultati. Basti pensare che con Cappellacci sono cagliaritani anche otto assessori e che la debacle vera del Pdl e del centrodestra si è realizzata proprio a Cagliari. Già da prima tutti si dicevano d’accordo sul fatto che la giunta debba avere maggiore peso politico, ora l’opinione è sicuramente generale. Ma senza un profondo chiarimento preliminare l’operazione non potrà essere realizzata.