Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pioggia torrenziale, la città si allaga

Fonte: L'Unione Sarda
16 giugno 2010

Maltempo. Paura in molte zone. Disagi a Elmas con ritardi di un'ora nei collegamenti aerei. Operai bloccati al Casic

Una ragazza salvata a Pirri, in tilt il radar di Decimo
Cinquecento lavoratori della zona industriale del Casic sono rimasti isolati per un'ora. Una ragazza intrappolata nell'acqua a bordo della sua auto è stata salvata da tre commercianti.
Il motore dell'auto si è spento in mezzo al lago d'acqua. Il livello della melma marrone continuava a salire. Una giovane cagliaritana si è trovata imprigionata nell'abitacolo della sua Fiat 600 in via Balilla, strada trasformata in un fiume. Sono stati tre commercianti a tirarla fuori, impaurita e bagnata fradicia. Mezz'ora di pioggia violentissima, poco prima delle 16, ha messo in ginocchio Pirri e creato enormi disagi in quasi tutta la città con strade, scantinati, negozi e abitazioni allagate, tombini saltati e intere zone rimaste isolate per l'acqua alta. I telefoni dei vigili del fuoco e della polizia municipale sono andati in tilt, sommersi dalle telefonate dei residenti allarmati. E il maltempo ha messo fuori uso il radar militare di Decimomannu utilizzato per l'avvicinamento degli aerei all'aeroporto di Elmas. Un guasto che, dopo le 16, ha creato una cascata di ritardi (al massimo di un'ora) nelle partenze e nell'arrivo dei voli.
RISCHIO ALLUVIONE Nelle strade di Pirri gli abitanti sono convinti di aver vissuto l'ennesima “quasi alluvione”. Via Balilla è stata tra le più colpite. L'acqua mista a fango è entrata dappertutto, invadendo case e attività commerciali. Negozianti e casalinghe, rassegnati, si sono armati di scope, stracci e secchi per pulire i locali e salvare il salvabile. Un film visto troppe volte che sta esasperando i residenti. Paura anche in via Italia, via Santa Maria Chiara e via Riva Villasanta con le auto rimaste bloccate nel fiume di melma. Acqua alta anche nelle altre strade di Pirri con le persone affacciate alle finestre a sperare nella clemenza del cielo nerissimo. Soltanto verso le 16,30 la situazione è migliorata e tutti hanno tirato un sospiro si sollievo. Sul posto, appena è iniziata l'allerta pioggia, sono intervenuti i vigili del fuoco, gli uomini della polizia municipale e la protezione civile che hanno chiuso le strade al traffico.
CASIC E VIALE ELMAS Almeno cinquecento lavoratori sono rimasti ostaggio dell'acquazzone che ha allagato e reso inagibili per quasi un'ora le strade della zona industriale del Casic. Anche in questo caso sono dovuti intervenire i vigili del fuoco che hanno pulito le strade permettendo alle persone di far rientro a casa. Stessa situazione anche in viale Elmas. I titolari delle numerose attività imprenditoriali hanno temuto di dover subire danni incalcolabili, come accaduto nell'ultima alluvione.
CENTRO CITTÀ Durante il nubifragio, la viabilità in tutta la città è andata in tilt. I tombini sono esplosi e le strade sono diventate come torrenti in piena. I pericoli maggiori in viale Merello dove per alcune decine di minuti l'acqua si è riversata verso le zone più basse trascinando con sé bidoni della spazzatura e pezzi di legno. Gli automobilisti si sono fermati nei punti più sicuri aspettando che passasse la bufera. Solito allagamento in viale Diaz. Nel piazzale del Cis la consueta cartolina, con l'edicola circondata d'acqua. Problemi in via Dante, in via della Pineta, in via Sant'Avendrace, via Peretti e in via Santa Gilla. Viale Ciusa ha impiegato pochi minuti a diventare un canale di acqua e fango. Traffico bloccato per mezz'ora sull'asse mediano per i numerosi allagamenti. Gli studenti che si trovavano all'interno della biblioteca delle facoltà umanistiche, in via Basilicata, hanno dovuto afferrare libri e appunti e lasciare l'aula per le abbondanti infiltrazioni d'acqua (in alcuni punti simili a cascate) che hanno allagato il locale noto tra gli studenti come “l'acquario”. Ieri un nome particolarmente appropriato.
SUPER LAVORO Almeno una settantina le richieste di intervento arrivate ai vigili del fuoco e alla polizia municipale. Dalla caserma di viale Marconi sono stati costretti a richiamare al lavoro diversi vigili vista la situazione d'emergenza. Super impegnati anche gli uomini della municipale e della protezione civile costretti a sistemare i tombini scoperchiati in tutta la città.
L'ALLUVIONE DEL 2008 Calcolare i danni dell'alluvione del 2008 era stato praticamente impossibile. In quel mercoledì mattina del 22 ottobre di due anni fa molti pirresi avevano perso quasi tutto: mobili, arredi, auto e attività commerciali. Da quel momento erano stati predisposti degli interventi che devono scattare (anche con l'impiego di nuovi mezzi, in particolare fuoristrada e gommoni) in caso di emergenza. Nel 2008 tutti i tombini saltati erano stati rimessi a posto, i chiusini ostruiti dalla fanghiglia e dai detriti erano stati puliti così come le condotte fognarie. (m. v.)

16/06/2010