Rassegna Stampa

Il Sardegna

Cappellacci, appello all'unità Pdl Pd, Lai pensa a Soru per Cagliari

Fonte: Il Sardegna
15 giugno 2010

Le reazioni. Il centrosinistra esulta per il “cappotto” ai ballottaggi, per il governatore è allarme assenteismo

Il segretario del Pd lancia l'expresidente. Massidda: serve più democrazia nel partito

 Regione Specialeelezioni Alessandro Zorco alessandro.zorco@epolis.sm ¦ Il Pd esulta per il “cappotto” ai ballottaggi (tre province e quattro comuni), il Pdl incassa una sonora sconfitta che sicuramente darà l'avvio a una profonda riflessione politica. «Credo che il risultato confermi il valore dell’unità: uniti si vince, divisi si perde», ha commentato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci che comunque sottolinea come i dati vedano il “centrodestra conquistare la terza città della Sardegna e due province, una in più rispetto alle precedenti elezioni”. «Ritengo che l'ulteriore aspetto su cui avviare un confronto serio è quello dell’astensionismo: un fenomeno troppo esteso per essere considerato un problema di una sola parte politica». Esulta il segretario regionale del Pd, Silvio Lai. «A un anno dalla pesante sconfitta alle regionali, il centrosinistra torna competitivo e in Sardegna ferma l'avanzata della destra», commenta Lai che pensa già alle comunali di Cagliari per l'anno prossimo. «Da luglio il partito sarà al lavoro: il Pd si presenterà unito e le primarie saranno lo strumento per scegliere davvero il miglior candidato possibile, come ad esempio Renato Soru o Francesco Pigliaru». Se nel centrosinistra i commenti si sprecano, dall'altra parte pochi hanno voglia di parlare. Non si tira indietro il coordinatore regionale del Pdl Mariano Delogu. «Abbiamo perso alla grande su tutta la linea », commenta, «ma la sconfitta è stata determinata dal fatto che la gente non è andata a votare: sono veramente impressionato dalla grande disaffezione degli elettori. In provincia di Cagliari ha votato solo il 24 per cento: è un fatto gravissimo, non possiamo far finta di nulla ». Eppoi, scherza, «abbiamo vinto anche noi: avevamo una provincia e ora ne abbiamo due, abbiamo raddoppiato». Soddisfazione per il risultato dal parte dell'Italia dei valori che sottolinea la «tremenda batosta della destra». «Dalla Sardegna parte il segnale che è iniziata la fine dell’era berlusconiana - scrivono il leader Di Pietro e il coordinatore regionale Federico Palomba -. I sardi non si sono lasciati abbindolare dal berlusconismo ». Mentre Piergiorgio Massidda, outsider del centrodestra al primo turno, ribadisce di essere un senatore del Pdl, tra i fondatori del centrodestra sardo, uno dei 100 fondatori del PdL nazionale. «Il risultato dei ballottaggi mi trova rattristato. Purtroppo le previsioni fatte 45 giorni fa al presidente Berlusconi si sono avverate completamente. Per quanto riguarda il Pdl è evidente quanto sia ormai improrogabile la necessità di una maggiore democrazia e partecipazione della base». Infine per Luciano Uras (Sel), «il centrodestra sardo è stato bocciato, con la Giunta regionale e il suo presidente

 

Lai

SEGRETARIO DEL PD

 «I sardi hanno scoperto il gioco delle tre carte di Berlusconi e Cappellacci»

 Delogu

 COORDINATORE DEL PDL

 «Abbiamo perso alla grande su tutta la linea perché la gente non è andata a votare