Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Su Tuvixeddu i vincoli imposti dal Ppr?

Fonte: La Nuova Sardegna
14 giugno 2010

DOMENICA, 13 GIUGNO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Martedì in Consiglio di Stato nuovo round della controversia

CAGLIARI. Quella di martedì prossimo potrebbe essere la giornata decisiva per il futuro di Tuvixeddu, il colle dei Punici al centro da anni di una furibonda controversia giudiziaria legata al progetto di edificazione firmato Nuova Iniziative Coimpresa. Ancora una volta il Consiglio di Stato è chiamato a esaminare un ricorso in secondo grado della Regione, che durante l’amministrazione Soru aveva provato a imporre nuovi vincoli per Tuvixeddu. Accolta l’istanza di prelievo presentata per l’ente sardo dagli avvocati Giampiero Contu e Vincenzo Cerulli Irelli, i giudici di palazzo Spada decideranno sul ricorso datato 2007 contro una sentenza del Tar del 13 dicembre 2007 che aveva bocciato la perimetrazione dell’area del vincolo basata sul Piano paesaggistico regionale.
Se il ricorso venisse accolto le prospettive del colle cambierebbero radicalmente: la Regione infatti rivendica il proprio potere pianificatorio riferito al Ppr, quello che senza la decisione negativa del Tar avrebbe esercitato ancora prima di imporre su Tuvixeddu i vincoli per notevole interesse pubblico, quelli bocciati dai giudici amministrativi per l’illegittimità della commissione per il paesaggio. Controparte in quest’ennesimo giudizio a palazzo Spada saranno il comune di Cagliari - avvocati Carla Curreli, Marcello Vignolo, Massimo Massa e Ovidio Marras - che quei vincoli non li voleva già nel 2006 e ha sempre lottato in giudizio per eliminarli, e Nuova Iniziative Coimpresa, con gli avvocati Pietro Corda e Antonello Rossi. Ma nel corso dei mesi si sono affiancati con interventi aggiunti alla Regione - che sarà patrocinata dagli avvocati Cerulli Irelli e Vincenzo Carrozza - il movimento Sardegna Democratica, difeso dall’avvocato Giampiero Contu, e l’associazione culturale Italia Nostra, tutelata dall’avvocato Carlo Dore.
I termini dell’ennesima controversia sono estremamente complessi. Finora il Consiglio di Stato ha cassato i vincoli che avrebbero fermato l’attività edificatoria sulle aree private, ma non si è ancora espresso sulla possibilità che la Regione applichi su Tuvixeddu le misure di salvaguardia previste nel Ppr, in linea con il Codice Urbani. In particolare la Regione aveva proposto, incontrando la ferma opposizione del Comune, una perimetrazione diversa delle superfici da sottoporre a vincolo. E su questo punto il Tar, pur accogliendo il ricorso presentato dall’amministrazione Floris, si era espresso nella sentenza del 2007 in termini di possibilità. In sostanza non aveva negato alla Regione il potere di ridefinire i confini del vincolo, purchè ogni scelta fosse perfettamente motivata. Nell’atto depositato l’avvocato Contu fa riferimento tra l’altro all’inchiesta della Procura della Repubblica dove viene accertata «la straordinaria rilevanza dei mutamenti del quadro normativo intercorsi tra il momento dell’apposizione dei precedenti vincoli e quello successivo all’apposizione di nuovi vincoli culturali». In particolare l’approvazione del Codice del Paesaggio, interamente recepito nel Ppr, che per l’avvocato Contu ha rimesso in discussione anche l’accordo di programma firmato nel 2000.
Se i giudici di secondo grado dovessero accogliere il ricorso in appello della Regione si riaprirebbe il discorso, che sembrava chiuso, sulla determinazione dell’area da salvaguardare. Questo al di là dell’accordo che il consiglio regionale ha deciso di cercare con il costruttore per salvare definitivamente Tuvixeddu dall’attività edilizia: Nuova Iniziative Coimpresa ha chiesto una cifra vicina ai settanta milioni a titolo di risarcimento per i ritardi nell’avvio dei cantieri e per il mancato profitto maturato fino ad oggi. (m.l)