Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Buco da 3 milioni, Gestor sotto accusa

Fonte: L'Unione Sarda
10 giugno 2010

Corte dei conti. La procura chiede all'ex concessionaria di risarcire il danno erariale

Processo sulle tasse comunali riscosse ma mai versate

Il Comune di Cagliari non ha mai incassato i soldi dei tributi locali relativi al periodo 2007-2008 regolarmente versati dai contribuenti.
Un buco da tre milioni di euro (più spiccioli) nelle casse comunali. Soldi regolarmente versati dai contribuenti cagliaritani tra il 2007 e il 2008 ma mai arrivati a destinazione. Sul banco degli imputati è finita la Gestor spa, l'ex concessionaria della riscossione dei tributi locali, a cui la Procura regionale della Corte dei Conti ha chiesto il risarcimento del danno erariale causato all'amministrazione. Il processo si è svolto ieri mattina e si è concluso dopo alcune ore di serrata battaglia tra l'accusa e i legali della società. Poi i giudici contabili si sono riservati la decisione, che dovrebbe arrivare nel giro di qualche settimana, forse già la prossima.
L'ACCUSA Stando a quanto accertato dal procuratore regionale, Tommaso Cottone, la Gestor, già finita nel mirino dei magistrati contabili di mezza Italia, avrebbe omesso di versare al Comune di Cagliari i soldi relativi al pagamento di una serie di tasse - dalla Cosap alla Tosap a quella sulla pubblicità e sulle affissioni pubbliche - che erano state regolarmente onorate dai contribuenti. In tutto 3 milioni e 46.177 euro, incassati nel periodo che va dal secondo trimestre del 2007 al gennaio dell'anno successivo. Incassati ma, appunto, mai versati all'amministrazione, che quando si è accorta dell'ammanco ha subito chiesto indietro le somme. Inizialmente si era tentato di risolvere la questione rivolgendosi a un collegio arbitrale, il quale ha però rinunciato quasi subito al mandato. Il fascicolo è così passato in mano alla procura della Corte dei conti, che al termine dell'inchiesta ha citato in giudizio l'ex concessionaria chiedendogli il risarcimento del danno erariale. «I soldi devono tornare al Comune».
LA DIFESA Una richiesta contestata però dalla difesa della Gestor. Durante l'infuocato confronto in aula i legali della società, Donato Bruno e Valeria Lai, hanno infatti ribaltato l'accusa, sostenendo che in realtà sarebbe il Comune di Cagliari a dovere dei soldi alla società. Il motivo? «Nel 2002 - hanno spiegato - il Comune aveva affidato alla Gestor il servizio di accertamento e liquidazione dell'Ici, che aveva condotto al completo riordino delle banche dati comunali con ingenti entrate per il bilancio dell'ente, senza corrispondere alla Gestor quanto pattuito». A sentire gli avvocati l'ente sarebbe dunque a sua volta debitore nei confronti dell'ex concessionaria, a cui dovrebbe ancora versare circa un milione e mezzo di euro, un terzo dei quali sarebbero stati «riconosciuti ma mai pagati, con immaginabili conseguenze sulla situazione economica della società». Inoltre - sempre secondo gli avvocati Bruno e Lai - il credito vantato dal Comune di Cagliari sarebbe comunque inferiore ai 3 milioni di euro chiesti indietro, in quanto non sarebbe stato considerato l'aggio dovuto alla Gestor (cioè il prezzo della prestazione per il servizio di riscossione). Per farla breve: dare e avere si annullerebbero o quasi, per cui l'ex concessionaria non dovrebbe in realtà rifondere un bel nulla.
LA TRIBUTI ITALIA Infine un ultimo retroscena: nel giudizio in corso non risulta citata anche Tributi Italia, cioè la società che nel 2008 (dunque dopo che il Comune di Cagliari aveva tolto la concessione alla Gestor) ha inglobato, oltre alla stessa Gestor, anche la Ausonia, l'Ipe e la Rtl, tutte spa specializzate nella riscossione dei tributi locali, arrivando così a gestire le imposte di circa 500 Comuni, concentrati soprattutto in Lombardia, Sardegna, Sicilia, Puglia e Campania. Un colosso che è recentemente entrato in una crisi profondissima, tanto da aver lasciato vere e proprie voragini nei bilanci di tantissimi Comuni sardi. Ammanchi che rischiano di mettere in ginocchio una trentina di amministrazioni isolane sui quali la procura della Corte dei conti indaga a ritmo serrato.
MASSIMO LEDDA

10/06/2010