Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Crolli in via Peschiera, i residenti fanno causa a Comune e Abbanoa

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2010

Il caso. Per la consulente del Tribunale sono entrambi responsabili


I crolli di via Peschiera non sono frutto esclusivo della particolare conformazione idrogeologica del terreno, ma anche, se non soprattutto, dell'incuria e della mancate bonifiche degli ultimi trent'anni. Di chi la colpa? La consulenza tecnica d'ufficio disposta dal presidente del Tribunale Leonardo Bonsignore non fa giri di parole e punta l'indice contro il Comune e Abbanoa. E i residenti che nei mesi scorsi si sono affidati a un pool di avvocati per tutelare i propri diritti, si preparano ora a chiedere il risarcimento dei danni e l'immediata messa in sicurezza di tutta l'area interessata dalle frane.
Depositata a fine febbraio, la perizia dell'ingegner Alessandra Boi, che era stata nominata da Bonsignore proprio su richiesta dei residenti, traccia un quadro molto netto di quanto accaduto. Tra i responsabili ci sono appunto sia il Comune che Abbanoa: entrambi infatti avrebbero concorso, con la loro prolungata inerzia, a peggiorare la situazione di dissesto che nel 2008 è sfociata nei primi imponenti cedimenti del terreno. Tra le cause dei crolli, che hanno lesionato alcuni degli edifici sorti tra gli anni '60 e '70 da via Peschiera a piazza d'Armi, portando l'amministrazione a notificare anche alcune ordinanze di sgombero, il consulente del Tribunale elenca infatti sia la mancata bonifica del terreno che le continue infiltrazioni d'acqua piovana. Il lento ma inesorabile processo di erosione, secondo l'esperta, è stato poi accelerato - e qui entra in ballo Abbanoa - dalle continue rotture delle condutture idriche nel sottosuolo. In ultimo, ma non in ordine d'importanza, la consulenza certifica l'esistenza di «un grave pericolo» di smottamenti, che per giunta potrebbero essere «imminenti».
«La situazione - spiega l'avvocato Corrado Podda, che tutela le sedici famiglie che hanno avuto le case lesionate insieme ai colleghi Susanna Angelica Cabras, Marco Coni, Roberto Cortis, Carlo Puddu e Giampaolo Pisano - è molto chiara: c'è una situazione di rischio per le cose e le persone che necessita interventi urgenti. Quanto alle cause, l'ingegner Boi ha sostanzialmente accertato il concorso di colpa tra Comune e Abbanoa, per cui li citeremo in giudizio per essere risarciti».
Crepe sui muri, pavimenti frantumati, serrande dei garage che si sono deformate al punto da non aprirsi più: la lista dei danni è lunga e il prezzo da pagare salato. «Più o meno 250 mila euro - stima l'avvocato Podda - anche se poi ci sono da aggiungere i danni morali: molti residenti hanno abbandonato per paura le loro case, mentre altri se ne sono andati dopo aver ricevuto le ordinanze di sgombero». Più urgente però è smettere di vivere con l'angoscia che il tetto ti crolli in testa: «Infatti per prima cosa - conclude Podda -, faremo il ricorso in via d'urgenza perché Comune e Abbanoa siano condannate a mettere subito in sicurezza l'area interessata dagli smottamenti». ( m. le. )

03/06/2010