Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Centrodestra alla riscossa senza apparentamenti

Fonte: L'Unione Sarda
3 giugno 2010


Delogu (Pdl): «Valuteremo il quadro nei territori» Massidda a Cagliari apre a Farris: «Ma ci ascolti»

Il centrodestra cerca di completare la riscossa. Presi Comuni come Quartu e Tortolì, province strategiche come la Gallura e Oristano, la coalizione riflette sul calo di consensi (da addebitare all'astensionismo e non solo) ma punta decisa al successo nelle tre province (Cagliari, Nuoro e Ogliastra) e nei tre grossi centri (Nuoro, Sestu e Iglesias) dove il 13 e 14 giugno ci sarà il ballottaggio.
GLI ACCORDI Per ora non sono stati stretti accordi politici con liste esterne alla coalizione. Ancor meno si sono decisi apparentamenti: «In linea di massima non ne faremo», dice il coordinatore regionale del Pdl Mariano Delogu. «Proveremo semmai a stringere intese dove sarà necessario, ma prima sentiremo i candidati». Delogu confida in un'affermazione: «Si parte dal 3 a 2 per il centrosinistra. Ma c'è Cagliari, che è la metà della Sardegna, da conquistare. Sestu e Iglesias da riprendere. La partita è aperta anche a Nuoro e in Ogliastra. Prima di parlare vediamo come va a finire». Il coordinatore del Pdl storce il naso davanti a chi gli fa notare che il calo del Pdl rispetto alle regionali è del 14 per cento: «Sono competizioni diverse anche nella percezione degli elettori». Di sicuro, per il maggior partito del centrodestra la sorpresa è l'Irs: «Gli indipendentisti hanno qualcosa che la galassia sardista non riesce a tirar fuori. La loro affermazione è un fatto favorevole, perché mettono la Sardegna al centro dell'attenzione e c'è bisogno di ricordarlo in ogni momento». Sul calo dei voti non concorda neppure l'Udc che, con il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Cagliari Nello Cappai, ricorda: «Più che di un calo parlerei di un ridimensionamento del Pdl e di altre forze. Anche noi, a Cagliari, perdiamo un punto perché c'erano più liste che attingono dall'area moderata». Cappai vede prospettive rosee per il centrodestra: «Ce la giocheremo dappertutto».
LE IDEE DI MASSIDDA Proprio sulla corsa per la Provincia si registra la velata apertura alla coalizione di centrodestra, e al candidato Giuseppe Farris, del senatore Piergiorgio Massidda. I toni, tuttavia, sono ancora aspri: «Apparentamento e poltrone? E chi le chiede. Non sono sufficienti ai loro appetiti. Sappiano che non sono padrone dei voti. Posso dire che io sono un uomo di centrodestra e so cosa fare. Consiglio però di non sottovalutare il voto di protesta di chi mi ha dato la fiducia e di non dare niente per scontato. Questo voto di protesta va compreso. E dobbiamo darci tutti una regolata. Vogliamo essere ascoltati ma nessuno, dal mio partito, si è fatto sentire». Invita a ritrovare la serenità Giacomo Sanna, presidente del Psd'Az: «Soprattutto a Cagliari bisogna darsi una calmata. Ritrovare i motivi fondanti dell'alleanza. E dare una scossa al governo della Regione».
IL MONITO Michele Cossa è soddisfatto per il risultato colto a Sestu «dove i Riformatori si confermano il primo partito con sette punti di vantaggio sul Pd e con il 32 per cento alle Provinciali». Tuttavia, il coordinatore del partito di Fantola accende la spia rossa: «Il risultato generale delle amministrative sarde non è quello che ci si aspettava», dice Cossa: «Si partiva da un potenziale 6-2 per il centrodestra, ora potrebbe finire 5-3 per gli avversari. Sul risultato credo che abbiano inciso i tempi lunghi per la chiusura degli accordi. Per quanto ci riguarda, anche i discorsi aperti che il tavolo regionale ha lasciato: abbiamo rifiutato le candidature per sindaci e presidenze di Province, pur appoggiando lealmente la coalizione in tutti i territori. Direi, infine, che che c'è da dare una registrata all'azione di governo della Regione». Infine l'Uds, che era presente col suo simbolo solo in due Province, e unito ad altre forze nel resto dell'Isola: «Sono felice per il risultato complessivo del partito», spiega il leader Mario Floris, «che a Cagliari sfiora il 4 per cento ed eleggerà almeno un consigliere».
LORENZO PIRAS

03/06/2010