Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Consiglio di Stato riammette la Isgas

Fonte: L'Unione Sarda
1 giugno 2010

Comune. La società era stata esclusa dal bando di gara provvisorio per la distribuzione del gas

Contrordine: la Isgas non doveva essere esclusa dalla gara bandita dal Comune per l'affidamento provvisorio - per nove mesi - del servizio di distribuzione e vendita del gas in città. Accogliendo il ricorso presentato dall'avvocato Carlo Castelli per conto della società, il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione con cui il Tar in primo grado aveva confermato l'esclusione dalla gara che il Comune aveva bandito per non proseguire con la proroga del servizio che la Isgas garantiva dal 1995.
Con la stessa sentenza i giudici amministrativi d'appello hanno respinto il ricorso incidentale presentato dalla società concorrente che chiedeva l'esclusione della Isgas per motivi diversi da quelli indicati dal Comune.
Questo è solo uno dei due fronti giudiziari sui quali si svolge il contenzioso tra Isgas e Comune, l'altro è pende davanti al Tribunale civile: si tratta della questione relativa all'indennizzo chiesto dalla società del gas in qualità di gestore uscente.
«In materia di pubblici servizi», sostiene l'avvocato Castelli, «è naturale, ed in quanto tale previsto dalla normativa vigente, che il gestore uscente sia compensato per gli investimenti effettuati che non ha potuto ammortizzare per la durata del servizio inferiore ai tempi di ammortamento delle opere eseguite».
Nel corso della controversia il Tribunale ha già emesso una sentenza parziale con la quale ha dichiarato la nullità del criterio di determinazione dell'indennizzo con i criteri previsti da un contratto di transazione sottoscritto da Isgas e Comune nel 2005.
Quella sentenza indica un diverso criterio da utilizzare che è poi quello previsto da un regio decreto del 1925. A questo proposito l'avvocato Castelli sottolinea che «il criterio dichiarato nullo è stato congegnato e voluto quale base di calcolo per il futuro indennizzo dal Comune mentre la Isgas non ha preferenze».
Della vicenda si occupa anche la Procura della Repubblica dopo che il sindaco Emilio Floris aveva consegnato gli atti relativi alla richiesta avanzata dalla Isgas: la società rivendicava un credito di 39 milioni di euro mentre secondo il ministero dei Lavori pubblici, che aveva finanziato con 6 milioni la realizzazione della rete cittadina, l'amministrazione comunale è in credito di due milioni di euro.
Il procuratore aggiunto Mario Marchetti ha aperto un fascicolo per scoprire come mai il Comune abbia firmato nel 2005 con la Isgas una transazione che lo impegna a versare nelle casse della società 26,5 milioni di euro (che in tre anni sono cresciuti fino a 37) salvo poi scoprire di essere in credito di 2 milioni.

01/06/2010