Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Stampace, storie d’abbandono

Fonte: La Nuova Sardegna
17 maggio 2010

DOMENICA, 16 MAGGIO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Una mostra di immagini sul rione tra passato e futuro Carboni (presidente del centro storico): occorre conoscere

CAGLIARI. Stampace passato, presente e futuro. Alcune centinaia i visitatori alla mostra organizzata dalla circoscrizione del centro storico sul recupero dell’antico rione cagliaritano. Foto antiche e recenti e progetti approvati e da modificare. Tutto in un’esposizione che illustra ai visitatori un secolo di mutamenti storici nel rione, con particolare attenzione all’area tra via Fara e via Santa Margherita, interessata dall’ultima lottizzazione approvata dal consiglio comunale. Si va dalle rare immagini di antiche chiese scomparse, passando per il vecchio campetto di calcio, fino all’avveniristico e contestato, progetto dei tapis roulant (marciapiedi mobili). «Informiamo i cittadini per metterli in condizione di scegliere il futuro di Stampace - spiega Gianfranco Carboni, presidente della circoscrizione - il vuoto di via Fara va riempito coi servizi per il quartiere. Chiediamo poi al Comune agevolazioni per far rientrare gli stampacini nelle case di nuova costruzione». È stata la discussione esplosa dopo il voto dell’aula a convincere il parlamentino di via San Domenico a realizzare la mostra. In una stanzetta degli uffici della circoscrizione in via Santa Margherita campeggiano da ieri (e fino a sabato mattina) i progetti destinati a cambiare il volto del quartiere.
Le prime immagini ritraggono il rione prima della guerra. Foto in bianco e nero che mostrano la le vecchie e strette vie Santa Margherita e San Giorgio e le rare le immagini delle due chiese omonime demolite nel dopoguerra. La mostra prosegue con le foto del rione dopo le modifiche urbanistiche degli anni sessanta. Poi i progetti. Il piano di Andrea Devoto del 1990, rimasto lettera morta e quello recentemente votato dal consiglio comunale. Non mancano le immagini dei «trasporti meccanizzati».