Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Frutta a merenda, progetto alimentare per 6500 bambini

Fonte: L'Unione Sarda
17 maggio 2010

Iniziativa europea


Non capita spesso di vedere dei bambini fare merenda con la frutta. Ieri invece, nei tavolini all'aperto della Vetreria di Pirri, a metà mattina circa duecento alunni delle scuole elementari hanno gustato un cestino di fragole e un piatto di frutta mista: mela, arancia, kiwi e melone.
Merito del progetto “Frutta nelle scuole - Nutrirsi bene, un insegnamento che frutta”, promosso dall'Unione Europea in collaborazione con il ministero delle Politiche Agricole e le Regioni, per riflettere sull'importanza di un'alimentazione sana. Un programma finanziato con 90 milioni di euro che riguarda tutti gli stati membri dell'Ue. L'Italia ne ha ricevuti 25, l'anno prossimo potrebbero diventare 35.
LE SCUOLE «In Sardegna abbiamo coinvolto 18mila alunni di 107 scuole elementari», ha spiegato Massimo Brusaporci, direttore di Alimos, la cooperativa di Cesena che gestisce il progetto. «Non solo con la somministrazione di frutta, ma con tante altre iniziative: gadget, premi, materiale didattico e performance teatrali». Come quella messa in scena ieri al Teatro della Vetreria dalla compagnia “Fondazione Aida” di Verona, incentrata sul percorso del cibo dal campo alla tavola. Sono entusiaste del progetto Maria Ottavia Panzeri, dell'assessorato regionale all'Agricoltura e Maria Rosaria Maiorano, dell'Ufficio Scolastico Provinciale: «La Sardegna è impegnata da anni nell'educazione alimentare, e in quest'occasione abbiamo visto un gran seguito anche da parte dei docenti. Speriamo che i genitori, a casa, continuino questo percorso».
CIBI SANI Ogni bambino (a Cagliari sono 6.463) riceverà nella propria scuola venti distribuzioni di frutta nell'arco di cinquanta giorni. «La metà è biologica, ed è tutta senza conservanti, solo acido citrico. Le mele provengono dalla Val Venosta, le arance dalla Sicilia», ha sottolineato Ernesto Fornari di Apofruit Italia. «Come produttori, stiamo allevando i nostri giovani consumatori». Perché non è facile abituare i più piccoli alle sane abitudini alimentari, come sa bene Lucina Tolu, dirigente scolastica del 17° Circolo di via Castiglione: «Chi, come me, lavora in una scuola che ha una mensa, conosce le difficoltà nel convincere i bambini a mangiare frutta e verdura. Questa merenda, invece, è diventata un piacevole appuntamento».
FRANCESCO FUGGETTA

15/05/2010