Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In aula la delibera che affonda il Betile

Fonte: L'Unione Sarda
24 aprile 2008

L'opposizione si prepara a una protesta dura, dentro e fuori dall'aula di via Roma.
Nessun ripensamento. L'atto ufficiale è arrivato: ieri mattina la Giunta ha prodotto la delibera che suona quasi come un de profundis sull'accordo di programma relativo alla riqualificazione di Sant'Elia e la creazione del Betile e del campus universitario. Il Consiglio si ritroverà a votare un atto che, di fatto, boccia l'intesa firmata lo scorso 28 marzo dal presidente della Regione Renato Soru e dal sindaco Emilio Floris. Perché, si legge nella delibera, “non si sono verificate le condizioni necessarie per ratificare” l'accordo di programma.
LE PROPOSTE Addio Betile. E addio anche campus universitario e riqualificazione di Sant'Elia. Almeno per ora. Perché la delibera lascia aperto un piccolo spiraglio. Ribadito l'interesse a trasformare il quartiere-ghetto, si propone di impegnare l'assessore competente e la commissione Urbanistica a trovare le soluzioni per risolvere le criticità emerse. Non solo: la Giunta punta anche a sottoscrivere due distinti accordi, uno su Sant'Elia e sul Betile, l'altro sul campus universitario.
I PROBLEMI La delibera di Giunta si sofferma anche su tutti quegli aspetti che impedirebbero la ratifica dell'accordo di programma. Sulla riqualificazione di Sant'Elia si obietta, per esempio, che il progetto di Rem Koolhas, “Sant'Elia concept masterplan, final presentation”, è indefinito: prospetta tre diverse linee di espansione edilizia senza fornire una serie di elementi che il Comune considera indispensabili. Sul campus, invece, la Giunta rileva una variazione rispetto al protocollo d'intesa firmato l'otto agosto 2006: sono aumentate le volumetrie e sono, invece, diminuite le aree destinate a verde. Sono alcuni degli appunti da parte dell'organo esecutivo del Comune: viene rilevato anche un divario, a svantaggio dell'amministrazione, tra i beni immobili ceduti e quelli, invece, ottenuti dalla Regione.
LA CONSEGUENZE La mancata ratifica comporta un effetto immediato: vengono persi i venti milioni di euro che sarebbero stati stanziati nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'unità d'Italia. E restano “impiccati” gli impegni che Regione e Comune avevano preso reciprocamente. L'amministrazione di viale Trento avrebbe dovuto realizzare il porto dei pescatori, riqualificare il patrimonio edilizio Iacp (in pratica, i palazzi Del Favero, Bodano, Gariazzo e i fabbricati di via Magellano e via Schiavazzi), creare il Betile e cedere al Comune una serie di beni dismessi dal demanio (il complesso di viale San Vincenze e il bunker di viale Colombo, per esempio). Dal canto suo, il Comune avrebbe avuto l'impegno di variare il Puc, il piano per l'edilizia popolare, di cedere le aree per per il Betile e l'area ex Sem (quest'ultima destinata all'Ersu). Impegni che, almeno per il momento, resteranno soltanto sulla carta.
L'OPPOSIZIONE Ma la Regione sembra, comunque, intenzionata ad andare avanti. E l'opposizione in Comune, dal suo canto, è pronta a scendere sul piede di guerra. Dopo il comunicato di martedì dei consiglieri di centrosinistra in commissione Urbanistica, ieri è arrivata una nota del gruppo Sd-PSd'Az. Dopo aver parlato di scippo di 220 milioni di euro ai danni della città, i consiglieri accusano la maggioranza di strumentalità. “In concomitanza della vittoria di Berlusconi alle politiche italiane”, scrivono, “la maggioranza di centrodestra, che ha insieme alle minoranze approvato l'accordo, di fatto lo rinnega in commissione Urbanistica impugnandolo con dei giudizi tecnico-urbanistici che spesso e volentieri, nella prassi comune, vanno in deroga rispetto a molti progetti quando si ritiene che comunque l'interesse pubblico sia preminente su tutto. Il sindaco Floris di fatto è sconfessato da alcuni consiglieri della sua stessa maggioranza che rischiano di far scadere i termini di ratifica del programma”.
L'ATTACCO Ma il centrosinistra sembra intenzionato ad andare al di là delle parole. Si ipotizza, per esempio, che già stasera, quando dovrebbe essere discussa la delibera di Giunta, l'opposizione abbandoni l'aula. Ma la protesta potrebbe anche uscire dal Municipio e magari spostarsi proprio a Sant'Elia: sembra probabile che sabato verrà attuato un volantinaggio nel quartiere per far conoscere agli abitanti la posizione del centrosinistra.
MARCELLO COCCO

24/04/2008