Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piazza Maxia, errori e pregiudizi

Fonte: L'Unione Sarda
7 maggio 2010

Visita al contestato cantiere comunale tra via Scano, via De Gioannis e via Della Pineta

Ritardi, critiche, proteste: ma sarà uno spazio più sicuro

L'opera si sarebbe dovuta concludere a dicembre 2009 e invece è ancora in corso a causa di una serie di intoppi ed errori.
Cantieri che fanno discutere, che aprono (quando sono disponibili progetti e finanziamenti) e chiudono, condizionati dalla corsa a ostacoli alla quale sono obbligati dalle leggi sugli appalti e dalla burocrazia. La città è disseminata di esempi (a partire dal Parco della musica), anche se le opere più grandi non sono state varate. Tenendo conto dei disagi che si registrano già oggi, c'è da farsi tremare i polsi se si pensa a cosa potrebbe accadere quando si inizierà a lavorare al parcheggio interrato (certamente) e al tunnel (forse) di via Roma, per non parlare della metropolitana (sotterranea o di superficie che sia) e alla riqualificazione del lungomare del Poetto.
PIAZZA MAXIA Basta una visita sul campo per rendersi conto della situazione. Non ci vuole molto a rendersi conto che in questo caso a preoccupare dovrebbero essere anzitutto i ritardi e le difficoltà incontrate a far scendere in campo ruspe e betoniere. Lo scarso gradimento dal punto di vista estetico e funzionale che la nuova piazza sembra incontrare tra i commercianti e i residenti della zona potrebbe essere almeno parzialmente superato al momento della fine dei lavori, prevista per la prima metà di giugno. Ma una certezza c'é: l'opera si sarebbe dovuta concludere a dicembre 2009 e invece è ancora in corso. La gara d'appalto si è svolta a metà del 2008, con base d'asta di un milione di euro, ed è stata aggiudicata alla Cosaco di Siamaggiore, in virtù di un ribasso del 16,8 per cento.
I PROBLEMI Fin dal suo avvio, il cantiere è stato contestato da una parte di residenti e commercianti ed è stato intralciato dalle risposte vaghe fornite da Telecom, Isgas, Abbanoa ed Enel a proposito dell'esatta ubicazione delle reti di sottoservizi presenti in quella zona. Superata quella fase, l'impresa si è imbattuta in una rete del gas (dismessa) in amianto: per eliminarla e trovare un sito nel quale dismettere i rifiuti speciali sono stati necessari 45 giorni. Così gli intoppi si sono susseguiti, fino ad assommare il ritardo attuale.
L'ESTETICA Altra storia è quella delle critiche all'eccesso di cemento armato che allo stato attuale caratterizza il cantiere. Ma, progetto alla mano, l'impatto dovrebbe essere di gran lunga inferiore rispetto a quello attuale: la metà del muro verso via De Gioannis dovrebbe essere coperta dal verde verticale, mentre il lato di via della Pineta sarà rivestito in marmo di Orosei (Biancone del Tirreno). Probabilmente non sarà sufficiente a tacitare le critiche sul piano estetico.
PIÙ SICUREZZA Visitando il cantiere ci si rende conto che la degradazione verso il basso, denunciata dai residenti, è evidente. Ma alla piazza si accede in quota e, rimosso il materiale utilizzato per la sicurezza nei lavori, non sembrano esserci barriere architettoniche strutturali. La sensazione è anche che la piazza sia più riparata soprattutto pensando ai bambini, perché non sono presenti vie di fuga verso la strada.
ANTHONY MURONI

07/05/2010