Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sì, senza infamia nè gloria

Fonte: La Nuova Sardegna
28 aprile 2010



Il sindaco: terremo conto degli emendamenti ritirati


ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Bilancio approvato. Ma senza gloria, nè onori. In un periodo di tagli continui ai trasferimenti, ha affermato durante il dibattito Salvatore Mereu (Forza Italia, presidente della commissione alla Progammazione) abbiamo salvato i servizi più importanti.
Ma il documento contabile potrà avere dei correttivi «in fase di assestamento di bilancio», ha continuato Mereu.
Dopo quindici dichiarazioni di voto il bilancio è stato approvato con 24 sì (la maggioranza) e 10 no (l’opposizione). Il sindaco Emilio Floris ha sottolineato che anche gli emendamenti respinti (tutti a parte quelli della Giunta) saranno tenuti presnte.
Da parte sua l’assessore Antonello Melis (Programmazione) aveva precisato durante la presentazione del documento, la considerazione positiva del rating che indica l’attendibilità e la correttezza del documento contabile. Un risultato che, da alcuni anni a questa parte, «mostra la salute del bilancio cittadino». In particolare le cifre parlano di spese correnti (dagli stipendi all’assistenza) per 224 milioni di euro, di spese in conto capitale (gli investimenti) per 148 e di due milioni e 700mila per rimborso mutui. Da segnalare, aveva detto Melis, i «risultati positivi nella lotta all’evasione dei tributi comunali».
L’opposizione, invece, ha precisato che si tratta di un documento di «basso profilo». In città l’amministrazione comunale «spende male e, nello stesso tempo, i cittadini pagano tributi troppo alti. Al contrario le entrate extra tributarie sono tra le più basse». Inoltre «il bilancio del Comune di Cagliari è tutt’altro che brillante e sono necessarie iniziative urgenti di controllo della spesa che, in certi settori, ha raggiunto un livello abnorme». L’opposizione pone il dito sui rifiuti, visto che la spesa per la raccolta ha un costo di circa cinquanta milioni di euro e costringe i cagliaritani a pagare la Tarsu più alta d’Italia (250 euro pro capite)».