Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sotto il Bastione il tempio delle ninfe

Fonte: L'Unione Sarda
27 aprile 2010

Santa Caterina. Eccezionale scoperta durante la bonifica della Passeggiata coperta

Gli esperti: centro termale di epoca romana del II secolo
Un ninfeo è stato scoperto durante i lavori di scavo per la bonifica della Passeggiata coperta di Saint Remy.
Un centro benessere sotto il bastione di Santa Caterina. Un ninfeo è stato scoperto dagli archeologi impegnati nei lavori di scavo per individuare la provenienza dell'acqua che sta danneggiando la Passeggiata coperta di Saint Remy. «Un ritrovamento dal valore storico eccezionale, che deve essere valorizzato», hanno sottolineato i componenti della Commissione comunale cultura ieri mattina durante un sopralluogo.
LA SCOPERTA Gli archeologi del Comune, coordinati da Maria Luisa Mulliri e Sabrina Cixi, da tempo avevano in mano carte e rilevamenti ipertecnologici che confermavano l'importanza dello scavo. Niente in confronto a quello che è stato portato alla luce e a quello che è ancora nascosto dai detriti. «Non c'è dubbio che l'ambiente scoperto a sette metri sotto il livello del pavimento è un ninfeo, un tempio di origine romana dedicato al culto delle acque, al relax», spiegano le due esperte. È possibile stabilire l'epoca? «Possiamo fornire una datazione presunta che facciamo risalire al II secolo dopo Cristo. Abbiamo ritrovato un sarcofago che conteneva i resti di Valeria, una giovane di 15 anni. Non è tutto, abbiamo anche recuperato altri 19 scheletri di uomini, donne e bambini certamente risalenti a quel periodo. Reperti ora custoditi nei sotterranei blindati della scuola Santa Caterina». Come si può spiegare il ritrovamento delle ossa umane in una beauty farm? «Il tempio era stato utilizzato per il culto dell'acqua sino a quando una frattura nella roccia non ne ha deviato il flusso. Sigillare la spaccatura sarebbe stato troppo dispendioso ecco l'origine della trasformazione in zona funeraria». Un anno fa le indagini con il georadar hanno individuato la forma di un tempio bizantino, gli scavi confermano questa ipotesi? «Abbiamo recuperato ceramiche compatibili con il periodo bizantino, anche se più volte il terreno è stato rimosso. Discorso diverso per quel che rimane da scavare: gli strati sono vergini e possono riservare sorprese strabilianti». Ma servono soldi, quanti? «Abbiamo eseguito la prima fase degli scavi con un finanziamento da 150 mila euro, ne abbiamo un altro dello stesso importo per il quale bisogna decidere l'impiego: bonificare dall'acqua la Passeggiata coperta o continuare gli scavi archeologici». Quanti soldi servono per mettere il ritrovamento a disposizione di cagliaritani, turisti e studiosi? «Almeno mezzo milione di euro».
LA COMMISSIONE Maurizio Porcelli, presidente della Commissione cultura del Comune, con Gian Mario Selis, Ugo Storelli e Ada Lai, seguono con attenzione l'esposizione degli esperti sul ritrovamento. «Il sindaco ci ha garantito che intende creare un ufficio archeologico per seguire tutto quello che riguarda il passato della città. Tuvixeddu, Villa Tigellio, L'Anfiteatro romano e Sant'Eulalia devono essere inseriti in un discorso più ampio. Non possiamo non valorizzare questo patrimonio». Ada Lai annuncia collaborazione. «Venti dei 150 lavoratori precari assunti in questi giorni potranno essere destinati ai due cantieri archeologici della Sella del diavolo e del bastione di Santa Caterina. Saranno coordinati da due archeologi esterni».
ANDREA ARTIZZU

27/04/2010