Comune. L'intervento annunciato ieri al comitato dagli assessori Lorrai e Giagoni
«Stanziati 250 mila euro per delimitare la zona a rischio»
I due amministratori erano accompagnati dal geologo che si occuperà di effettuare l'accertamento geognostico. «Firmata l'ordinanza».
«Dalla settimana prossima nella zona dei crolli che si estende da via Peschiera a piazza d'Armi sarà avviata una nuova indagine geognostica, molto più approfondita ed estesa rispetto a quelle del passato, che consentirà di ottenere una visione tridimensionale precisa del sottosuolo». Lo hanno annunciato ieri sera gli assessori comunali Giovanni Giagoni (Pianificazione dei servizi) e Raffaele Lorrai (Lavori pubblici) intervenendo insieme al geologo Mauro Pompei a un'assemblea pubblica organizzata dal comitato di quartiere.
GLI ASSESSORI Giagoni ha dichiarato che giovedì il sindaco Emilio Floris ha emesso la relativa ordinanza che «prevede un intervento di circa 250 mila euro». L'incarico di studiare la conformazione della zona sarebbe stato affidato a Pompei, «la cui équipe di lavoro - ha spiegato Lorrai - utilizzerà la tecnica all'avanguardia della tomografia sismica ed effettuerà numerosi carotaggi (almeno una cinquantina)».
LA NOTA DI BERTOLASO Questa, dunque, la risposta del Comune alla recente nota del capo della Protezione civile Guido Bertolaso che aveva sollecitato un approfondimento degli studi geognostici per determinare con precisione la zona a rischio e individuare le soluzioni più idonee per la messa in sicurezza dell'area. L'ordinanza soddisferebbe anche la richiesta di completamento degli studi già effettuati, avanzata dal perito superpartes del Tribunale Alessandra Boi.
L'ORDINANZA Nel testo messo a disposizione ieri durante l'assemblea dai due amministratori - in cui però non c'è data e compare solo la firma dell'assessore Lorrai - si legge che «ravvisata la necessità di tutelare la pubblica e privata incolumità», si ordina al Servizio comunale di Protezione civile «di provvedere agli atti indispensabili per porre in essere il completamento delle indagini geognostiche mediante tomografia sismica ed eventuali ulteriori indagini correlate». Inoltre, viene intimato al Servizio di edilizia privata «di richiedere a tutti i proprietari delle abitazioni interessate dai dissesti, ed ai proprietari di immobili ricadenti nell'area considerata a rischio, i calcoli strutturali degli stessi e le indagini geologiche e geotecniche effettuate in sede di progettazione». I proprietari dovrebbero infine effettuare per conto proprio «tutte le indagini necessarie ad individuare il livello di rischio delle proprie abitazioni e comunicare gli interventi ritenuti necessari per il loro ripristino». In altre parole il Comune si farebbe carico solo degli interventi sulle aree pubbliche.
PAOLO LOCHE
24/04/2010