Rassegna Stampa

Il Sardegna

Baretti pronti alla demolizione è rischio gru tra gli ombrelloni

Fonte: Il Sardegna
26 aprile 2010

Poetto. I gestori devono solo presentare i progetti per la ricostruzione dei chioschi

La spiaggia dei Centomila come un cantiere in piena estate se i lavori non verranno rinviati

A preoccupare ora c'è il fattore tempo: il rischio di ritrovarsi con le ruspe tra gli ombrelloni. Tredici baretti hanno pronti i progetti per la rimozione di quello che c'è ancora e per la ricostruzione. Saranno presentati oggi, negli uffici dell'Edilizia privata, del Patrimonio e delle Attività produttive. Le strutture che prenderanno il posto di quelle da demolire, sono tutte in legno e saranno autorizzate per otto mesi, visto che poi dovrebbe essere approvato il Pul. Il problema sono i tempi. Perché, se tutto va come deve andare, demolizioni e ricostruzioni finirebbero per essere fatte nel bel mezzo dell'estate con il Poetto che rischierebbe di diventare un cantiere. Per questo il presidente della cooperativa Poetto service (che mette insieme nove chioschi), Sergio Mascia, ha intenzione di parlare col sindaco affinché tutti i lavori vengano rinviati a stagione conclusa.
Dopo le Palmette, intanto, il Comune silura pure l'Oasi. Con una determinazione della dirigente delle Attività produttive, Ersilia Tuveri, rigetta l'istanza per l'accertamento della conformità delle opere realizzate. L'Oasi, come Le Palmette, sembrava al riparo dalle ruspe, almeno per i mesi estivi. I gestori dei due chioschi avevano fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro l'ordinanza di demolizione del Comune che risale al 5 novembre del 2009. Il tribunale amministrativo regionale aveva concesso la sospensiva, salvando di fatto i due chioschi. Ora il Comune rigetta l'istanza per l'accertamento della conformità, che la ditta New City Jam srl, che gestisce il chiosco della prima fermata del Poetto, come anche la Foghile srl (che gestisce l'Oasi), avevano chiesto proprio per ritardare la demolizione. «Contro il presente provvedimento - c'è scritto nella determinazione della Tuveri - gli interessati possono proporre ricorso giurisdizio La decisione L'ordinanza di 6 mesi fa ¦ ¦ L'ordinanza di demolizione risale al 5 novembre, quando l'ufficio Edilizia privata del Comune dà tre mesi di tempo ai gestori per demolire i chioschi. «Solo il pul», aveva detto allora Sergio Mascia del consorzio Poetto services, «può farci arrivare coi chioschi in piedi alla nuova gara per la concessione delle aree». Alla base dell'ordinanza, il fatto che i baretti sarebbero privi di autorizzazione edilizia. Lo stesso motivo che aveva portato la magistratura, in sede penale, ad aprire un fascicolo. Da subito l'immagine delle gru nel bel mezzo del traffico estivo era sembrata un incubo. Pur sempre «una delle ipotesi», aveva detto Sergio Mascia, «i sigilli della polizia giudiziaria incombono del resto: noi cominciamo a demolire, ma chiediamo al Comune di sospendere l'ordinanza fino ad ottobre». Sempre Mascia, pur di garantire un'estate tranquilla aveva proposto una calendarizzazione delle demolizioni nale al Tribunale amministrativo regionale entro sessanta giorni dalla notifica, oppure ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica dell'atto

La decisione
L'ordinanza di 6 mesi fa
L'ordinanza di demolizione risale al 5 novembre, quando l'ufficio Edilizia privata del Comune dà tre mesi di tempo ai gestori per demolire i chioschi. «Solo il pul», aveva detto allora Sergio Mascia del consorzio Poetto services, «può farci arrivare coi chioschi in piedi alla nuova gara per la concessione delle aree». Alla base dell'ordinanza, il fatto che i baretti sarebbero privi di autorizzazione edilizia. Lo stesso motivo che aveva portato la magistratura, in sede penale, ad aprire un fascicolo. Da subito l'immagine delle gru nel bel mezzo del traffico estivo era sembrata un incubo. Pur sempre «una delle ipotesi», aveva detto Sergio Mascia, «i sigilli della polizia giudiziaria incombono del resto: noi cominciamo a demolire, ma chiediamo al Comune di sospendere l'ordinanza fino ad ottobre». Sempre Mascia, pur di garantire un'estate tranquilla aveva proposto una calendarizzazione delle demolizioni