Verso il voto. Passo indietro sulle candidature: Delogu abbandona il vertice, tensioni con l'Udc e il Psd'Az
Aria di ricompattamento nel centro sinistra, oggi l'IdV scioglie le riserve su Nuoro
Alessandro Zorco alessandro.zorco@epolis.sm
Non è durato neppure cinque minuti il vertice di maggioranza con cui il centrodestra avrebbe dovuto definire il quadro delle candidature per le amministrative. A una settimana dal termine per la chiusura delle liste, complice l'implosione del PdL dilaniato dalla spaccatura tra Berlusconi e Fini, la coalizione che governa la regione sembra in preda al caos più totale. Da Roma il comitato nazionale si è rimesso alle decisioni che saranno prese in Sardegna sul caso Cagliari. Morale: il vertice di ieri si è aperto con un passo indietro rispetto alla riunione di lunedì scorso sul metodo di assegnazione delle province. E dopo un acceso scambio di idee con il leader dell'Udc Giorgio Oppi il coordinatore regionale del Pdl Mariano Delogu ha abbandonato la riunione seguito a ruota dalla vice coordinatrice Claudia Lombardo e dal capogruppo in Consiglio regionale Mario Diana. Probabilmente, visti i tempo stretti, il vertice sarà riconvocato nelle prossime ore. Ma rimangono molti nodi ancora da sciogliere. Giacomo Sanna non scioglie la riserva del Psd'Az per il Comune di sassari e incassa l'Ogliastra per Giorgio Murino. A Cagliari, nonostante l'assessore comunale Giuseppe Farris sia in pole position, il senatore Piergiorgio Massidda non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro. E una sua candidatura in competizione con l'assessore comunale potrebbe creare non pochi squilibri al Pdl. Anche perchè i Riformatori - che ieri hanno ribadito ancora una volta di voler lavorare per l'unità della coalizione - potrebbero sostenere il senatore. Anche l'Udc sta manifestando molti malumori e l'Mpa potrebbe riservare sorprese. Resta poi da sciogliere anche il nodo Oristano dove il Pdl si appresta a correre senza il resto della coalizione che poggerà Pasquale Onida. Ieri Oppi ha proposto al Pdl di scegliere le prime due Province (sicuramente Cagliari e la Gallura) proprio per lasciare libera quella oristanese: e la bufera pare sia scoppiata per quello. Eppure, nonostante l'apparente caos, nel centrodestra c'è chi non vede così lontana la quadra. È il leader dell'Uds Mario Floris che sdrammatizza con una battuta. «A questo potremmo contattare chi ha presentato le liste del Pdl a Roma e chiedergli di presentarle anche a Cagliari».
SUL FRONTE OPPOSTO, dopo il vertice a Roma tra Pierluigi Bersani e Antonio Di Pietro - nel quale si è parlato en passant del caso Sardegna, l'I'IdV si è presa 24 ore di tempo per valutare le proposta del Pd (Giannetto Mariani come candidato sindaco a Nuoro o in alternativa l'Ogliastra). È invece sempre più probabile che a Cagliari, visto il veto dei dipietristi a Graziano Milia, i due partiti vadano divisi almeno al primo turno. In ogni caso tutte le riserve saranno sciolte oggi durante la visita di Di Pietro a Cagliari. Ma nel centrosinistra c'è aria di ricompattamento: non si capisce cosa faranno i Socialisti di Peppino Balia (si parla di una candidatura nel centrodestra per la Provincia di Nuoro), ma Rifondazione comunista a Cagliari converge con Milia. Nel frattempo per la Provincia di Carbonia Iglesias Tore Cherchi non ha ancora ufficializzato la candidatura. Ma rimane il nodo più difficile, quello della Provincia di Nuoro, con Sinistra e Libertà, Verdi e Rossomori che sono più vicini ai dissidenti del Pd che sostengono il sindaco di Ollolai, Efisio Erbau, rispetto all’investitura ufficiale del Pd per il presidente uscente, Roberto Deriu.
Massidda non si tira indietro Farris: aspettiamo il verdetto
La corsa a Cagliari
Tutti gli occhi sono puntati su di loro: il senatore e l'assessore comunale al Personale. Piergiorgio Massidda e Giuseppe Farris sono i possibili candidati del Pdl per la poltrona più alta della Provincia di Cagliari. Nodo essenziale per dirimere la matassa delle candidature del centrodestra alle amministrative di fine maggio. Per la verità, in questi ultimi giorni nel partito di maggioranza relativa sono nettamente salite le quotazioni di Farris. Ma Massidda, protagonista mercoledì sera di una burrascosa riunione con il coordinatore nazionale Denis Verdini e con i vertici regionali del partito, non ha nessuna intenzione di tirarsi indietro. «La poltrona ce l'ho già ed è una tra le più desiderate - spiega -: se sono pronto a lasciarla è perchè ho degli ideali e dei principi e non voglio tradire la gente. Sono con Berlusconi e con Cappellacci ma mi chiedo perchè vogliano perdere le elezioni provinciali». Dal canto suo Farris si dice molto sereno. «Attendiamo le decisioni del tavolo della coalizione e quelle interne al Pdl. Ovviamente - dice - se non dovessi essere io il candidato sosterrò chiunque sia candidato dal centrodestra».