Rassegna Stampa

Il Sardegna

Welfare,politiche e servizi sociali

Fonte: Il Sardegna
19 aprile 2010

Voce nel deserto

Il servizio sociale non è da iscrivere solo nell’ambito amministrativo delle politiche e dei servizi sociali, ma deve aprirsi alle necessità e conflitti che nella società si producono, in modo estremamente vario e diversificato. Esiste una certa tendenza ad associare l’intervento sociale con la professione di assistenza sociale. In realtà, il lavoro come professione parte da un presupposto politico, vale a dire l’esistenza di uno Stato di Welfare che regola l’azione, controlla e amministra i servizi, stabilisce le direttive e gli orientamenti attraverso le politiche sociali. È allo Stato che spetta il compito e il dovere di realizzare la compensazione sociale e culturale e di tracciare gli obiettivi del lavoro. La finalità dei professionisti del sociale sarebbe dunque quella di mantenere la stabilità e l’equilibrio del sistema. La pratica sociale deve soprattutto andare nella direzione di un cambiamento del sistema politico, partendo dall’accettazione di un ruolo di responsabilità circa la gestione e anche l’origine dei problemi e delle necessità della popolazione. Gli agenti sociali devono richiamare a maggiori responsabilità e protezione sociale lo Stato. Insegnare la condizione umana, educare ad un sapere pertinente, educare all’identità terrestre e alla comprensione. È una forma di umanesimo che non dovrebbe più essere portavoce dell’orgogliosa volontà di dominare la società, ma dovrebbe diventare essenzialmente il portavoce della solidarietà umana. Coloro che non si adattano alle mappe cognitive, morali ed estetiche con il mondo e la sua presenza rendono opaco ciò che dovrebbe essere trasparente, e rimarranno fuori da ogni tessuto socioculturale. Lo sviluppo è un tema trasversale, e la cooperazione è un’attività politica estesa di un paese e della società civile. Il servizio sociale consiste dunque nell’implementare l’analisi sociale attraverso processi di educazione, che ampliano la coscienza. La formazione relativa all’organizzazione, ai diritti dei cittadini e alla politica sociale può essere il principale apporto nei programmi di sviluppo, collaborando in queste questioni con gli specialisti o esperti in salute, agricoltura, credito, ambiente, ecc. A questo punto, l’apporto dei lavori sociali può essere decisivo e complementare al ruolo degli altri professionisti. *docente universitario