Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

A Cagliari un pezzo dell'Expo 2015

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2010

A maggio l'intesa verrà formalizzata a Milano in un summit tra i sindaci Floris e Moratti e l'ex ministro Lucio Stanca

Patto tra Comune e organizzatori su nautica e ospitalità

Il protocollo d'intesa consentirà alla città di Cagliari di diventare la porta Sud dell'evento: in Sardegna i visitatori in arrivo da America latina, Africa, Australia e Nuova Zelanda.
Anche Cagliari nel grande business dell'Expo 2015? La città prova a inserirsi con un ruolo da protagonista per intercettare almeno una piccola parte dei tanti soldi (si parla di 15 miliardi di euro) che da qui a cinque anni ruoteranno attorno all'esposizione universale. Un evento che sarà ospitato a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre del 2015, ma che coinvolgerà giocoforza l'intero sistema-Paese.
CANDIDATURA Sull'esempio di Venezia e Torino, che hanno chiuso a tempo di record i protocolli d'intesa con la città meneghina per diventare rispettivamente porta Est ed Ovest dell'Expo, il Comune di Cagliari si è candidato al ruolo di riferimento per il Sud Italia. Una proposta accolta già un anno fa dal commissario governativo Letizia Moratti e ora confermata dall'amministratore delegato della Sogee (che coordina l'evento) Lucio Stanca. La firma dell'accordo, che è già stato preparato dalle rispettive delegazioni, è prevista per il mese di maggio a Milano, probabilmente nella sede di Palazzo Marino.
LE POSSIBILITÀ Allo studio ci sono eventi e iniziative offerti dal Comune, che saranno integrati nel circuito degli eventi di approfondimento dei tempi prescelti per Expo 2015: su tutti il tema “Nutrire il pianeta: energia per la vita”, che mette in primo piano la specificità dei prodotti tipici e della dieta mediterranea. «Settori nei quali la Sardegna può fare la voce grossa», fa notare Andrea Pili, presidente dei giovani di Confindustria, che rappresenta la sua associazione nell'organismo incaricato di mettere a punto la macchina organizzativa. «Se Cagliari riuscirà a chiudere gli accordi, per l'economia della nostra Isola si aprono prospettive interessanti».
IL COMUNE L'amministrazione Floris lavora all'accordo da un anno e ha in serbo diverse proposte operative, quella di una grande esposizione nautica su tutte. «Le infrastrutture che stiamo andando a realizzare in collaborazione con l'Autorità portuale e l'Ente Fiera possono mettere la città in condizioni di candidarsi a qualcosa di importante - assicura il primo cittadino - prima di esporre nel dettaglio i nostri progetti è corretto aspettare la firma del protocollo d'intesa con le autorità preposte. Ma abbiamo piani precisi, che potranno permetterci di intercettare un flusso di visitatori importante, capace di scuotere positivamente la nostra economia».
L'ACCORDO Per ora nero su bianco viene messo l'accordo sulla gestione dei flussi turistici. Cagliari si è resa disponibile con l'organizzazione a ospitare i flussi turistici provenienti dal Sud del mondo: America latina, Africa, Australia e Nuova Zelanda. Di comune accordo con la società organizzatrice verranno proposti pacchetti turistici integrati, finalizzati sia alla valorizzazione del territorio che all'accesso di visitatori stranieri alla manifestazione. «Ma un'attenzione particolare la riserveremo alla tradizione culturale territoriale - aggiunge il sindaco Floris - e in particolare a quella eno-gastronomica».
L'accordo (sufficientemente snello, composto da sette articoli) prevede anche un impegno da parte del Comune a favorire la nascita di una partnership tra Expo 2015, le istituzioni pubbliche e i soggetti privati presenti nel territorio. Al capoluogo sardo, inoltre, verrà concessa l'autorizzazione a utilizzare il logo di Expo 2015. «Stiamo scommettendo su questa sfida - conclude il primo cittadino - anche se questa amministrazione non sarà più in carica è giusto programmare il futuro. Chi verrà dopo di noi potrà contare su una buona base di partenza».
OPPORTUNITÀ L'esposizione, che prevede la partecipazione di oltre 120 Paesi, è importante per la Sardegna non solo per il numero di persone che sbarcheranno a Milano ma anche perché richiamerà visitatori qualificati, tra cui molti imprenditori, che si spera di poter attirare nell'Isola, in particolare nell'area cagliaritana, generando nuovi investimenti nei settori più strategici. Confindustria si adopererà per coinvolgere il sistema delle imprese, dalle piccole alle medio-grandi.
ANTHONY MURONI

17/04/2010
Confindustria
«Opportunità unica per l'economia»


Andrea Pili, presidente regionale di Confindustria-giovani, già dal 2009 è stato delegato dal direttivo nazionale della sua associazione a far parte del comitato che sta lavorando a organizzare l'edizione 2015 dell'Esposizione universale. «Sin da quando Milano ha avuto la meglio su Smirne, ottenendo di poter ospitare l'evento, si sta lavorando a realizzare qualcosa di importante per tutto il Paese - racconta - se si pensa che tra investimenti, ritorni economici diretti e indotto si movimenterà un flusso finanziario che è valutato attorno ai 15 miliardi di euro». Un'enorme montagna di denaro, che in piccola parte potrebbe toccare anche la Sardegna. «A favorirci, oltre alla posizione geografica e all'indubbio fascino culturale, artistico e ambientale, c'è anche una naturale vocazione a inserirsi nel solco del tema scelto per il 2015». Alla base di questa affermazione c'è una convinzione che non è legata solo ai sentimenti di appartenenza ma a una precisa filosofia economica: «L'uomo non smetterà mai di mangiare e in futuro dovrà farlo cercando di sprecare meno energia possibile», aggiunge Pili, «è per questo che una terra che ha sempre privilegiato la salvaguardia dei suoi prodotti tipici può presentarsi con le carte in regola a questo appuntamento». Ma per prendere al volo l'occasione sarà necessario non sbagliare le prossime mosse: «I visitatori dovranno essere “spalmati” nel corso dei sei mesi nei quali si svolgerà l'esposizione - conclude il presidente dei giovani di Confindustria - sarà necessario intercettarli soprattutto nei periodi definiti di “spalla”: tra maggio e giugno e poi tra settembre e ottobre. Per far questo occorre costituire quanto prima un coordinamento regionale».

17/04/2010