Pdl, per la provincia di Cagliari sfida fra il senatore e l'assessore
Il senatore del Pdl conferma ai vertici del partito: pronto a correre con le mie liste. L'Udc non vuole gli scarti: aspettiamo proposte.
Trattative nella notte. Pedinamenti all'aeroporto di Fiumicino, attese snervanti perfino sotto palazzo Grazioli. Con un robusto traffico di parlamentari e di consiglieri regionali sardi in Senato, di fronte all'ufficio di Romano Comincioli, figura dominante sullo scenario sardo del Pdl. All'improvviso, la questione sarda varca il Tirreno, perché la scelta del candidato del centrodestra alla presidenza della Provincia di Cagliari non è più un affare soltanto locale.
Intanto, le novità: Piergiorgio Massidda si candiderà in ogni caso, lo ha confermato ieri a Roma ai coordinatori nazionali del partito. Una prova di forza che preoccupa i vertici regionali, in possesso di sondaggi che assegnano al senatore numeri importanti.
Nel giorno della clamorosa rottura fra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, con i riflessi sardi che non mancheranno, la questione delle amministrative nell'Isola si blocca di fronte a una scelta: Massidda o Farris, Farris o Massidda? La sfida è fra il senatore, ormai lanciatissimo (simbolo compreso, liste pronte nei trenta i collegi) e l'assessore cagliaritano, che resta in silenzio ma che a Roma avrebbe incontrato proprio Comincioli, per cercare un via libera che non arriva.
LO SCENARIO I protagonisti hanno una certezza, una delle poche: deciderà Berlusconi, probabilmente già oggi, circostanza che si ripete quando i problemi non trovano soluzioni immediate. Alcuni parlamentari sardi del Pdl sono rimasti a Roma, nonostante gli impegni di oggi con l'elettorato. Perché una chiamata potrebbe arrivare, nel corso della giornata, per un confronto col premier proprio sul voto. Romano Comincioli, rientrato a Milano per il week end, non c'era nella famosa cena di palazzo Grazioli di tre settimane fa, quando proprio il premier aveva “benedetto” la candidatura solitaria di Massidda. Oggi preferisce non sbilanciarsi: «Incontrerò il presidente qui a Milano, con lui parlerò di questa questione che appare complessa». Oggi non ci sarà il vertice di maggioranza (ieri circolava insistentemente l'indiscrezione di un incontro per questo pomeriggio), mentre le forze in campo continueranno a lavorare: ieri si sarebbe mosso il ministro Claudio Scajola (per Farris), mentre Massidda può contare sull'appoggio di una parte del gruppo del Pdl in Consiglio regionale e su alcuni parlamentari.
L'UDC Un silenzio «strumentale», secondo gli alleati. L'Udc e il suo leader Giorgio Oppi fino a ieri hanno tenuto un profilo basso. Ma se il Pdl «continua a tergiversare», il numero uno del partito annuncia: «Il Popolo della libertà non può rivendicare quello che ha chiesto nel corso degli incontri di maggioranza», dice, «ovvero le tre province dove il centrodestra vincerà». Cagliari, Oristano e in Gallura, queste le competizioni dove il Pdl intende piazzare un suo candidato, lasciando le altre cinque province agli alleati. «Siamo pronti anche ad andare da soli, se la questione non si risolverà», dice Oppi. La tregua con il Pdl, cominciata il giorno dopo l'uscita dalla Giunta del coordinatore regionale (fine dicembre 2009) sta terminando? Oppi non usa toni minacciosi: «Stiamo ancora aspettando che, nel corso del tavolo regionale, il Pdl ci faccia una proposta precisa». Sulla base di certezze, conclude Oppi, si potrà ragionare meglio. L'Udc aspetta il via libera per la Provincia del Sulcis e il comune di Iglesias, ma - lo sanno anche i muri - non sarà facile portare tutto a casa. A Oristano, l'Udc avrebbe un progetto, quello di sponsorizzare la candidatura del presidente uscente, Pasquale Onida, caricandolo nella sua quota. Oppi non conferma: «Aspettiamo».
ENRICO PILIA
16/04/2010