Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«La politica resti fuori dal Sant’Elia»

Fonte: La Nuova Sardegna
14 aprile 2010

MERCOLEDÌ, 14 APRILE 2010


Cresce il partito “pro stadio”: proposta al sindaco di Gigi Riva


CAGLIARI. Quattro volumi, 19 capitoli, mille pagine con 250 mappe. Il dossier per la candidatura dell’Italia a sede degli Europei del 2016 è da ieri nelle mani dei vertici della Fifa. Tra le dodici città sotto esame c’è anche Cagliari che sembra ben messa sotto il profilo dei servizi, della sicurezza e dell’ospitalità ma paga gravissimi ritardi dal punto di vista dell’impiantistica sportiva.
Il problema numero uno resta quello dello stadio, con il Sant’Elia al centro di una battaglia tra chi vorrebbe demolirlo e ricostruirlo ex novo e chi si batte per una soluzione più soft che tuteli la storia di una struttura che è patrimonio dell’intera isola. Quest’ultima posizione sembra rinforzarsi sulla spinta di alcune prese di posizione importanti come quelle di Gianfranco Fara, presidente regionale del Coni, di Adriano Rossi, del cantautore Piero Marras e, soprattutto, di Gigi Riva. Proprio ieri Rombodituono ha lanciato una proposta che sembra raccogliere consensi bipartizan: «Sarebbe opportuno - ha detto il bomber - creare una commissione di persone esperte, non legate ai partiti, che possano valutare bene la situazione e prendere una decisione nel modo migliore. Il sindaco non deve sentirsi proprietario dello stadio - ha aggiunto Riva -. I proprietari sono i sardi che lo hanno voluto nel 1968, prima che il Cagliari vincesse lo scudetto, non solo per il calcio ma anche per tante altre manifestazioni, sportive e non. Le decisioni sullo stadio vanno oltre la figura del sindaco che fra sei-otto mesi se ne va e rischia di lasciarci il danno».
La proposta non piace al partito delle ruspe ma potrebbe sbloccare una situazione che si trascina da tempo e che rischia di cancellare Cagliari dal lotto delle possibili sedi dell’Europeo.
Ieri la Figc ha presentato a Palazzo Chigi il dossier della candidatura italiana. Un faldone di documenti che è passato nelle mani di una delegazione Uefa guidata dal presidente della commissione Competizione squadre Nazionali, Gilberto Nadail. Il programma «intende lasciare una forte eredità al nostro Paese, al calcio italiano ed europeo, in termini di infrastrutture sportive - si legge nella nota di presentazione -. Per gli Europei è infatti previsto un investimento di circa 745 milioni di euro per rimettere a nuovo 12 stadi italiani».
Dopo l’incontro il presidente della Figc, Giancarlo Abete ha parlato di «clima di cordialità» con i vertici dell’Uefa. E il sottosegretario allo sport, Rocco Crimi, ha parlato di «una forte volontà da parte di tutte le forze politiche di far approvare nel più breve tempo possibile la legge sugli stadi. Spero avvenga entro il 28 maggio, giorno in cui l’Uefa deciderà a chi assegnare gli Europei del 2016».
A Crimi ha fatto eco il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta: «Con la legge sugli stadi il calcio italiano farebbe un salto tecnologico. Auspico che l’approvazione avvenga nel più breve tempo possibile».