Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tagli ai Comuni, i sindaci lombardi si tolgono la fascia

Fonte: La Nuova Sardegna
9 aprile 2010

VENERDÌ, 09 APRILE 2010

Pagina 12 - Attualità

Milano. La protesta contro il patto di stabilità ha mobilitato 510 amministratori della regione

ROMA. In cinquecentodieci tra sindaci e assessori lombardi hanno sfilato in corteo a Milano contro il governo consegnando simbolicamente le fasce tricolori al prefetto di Milano. Una protesta trasversale per chiedere la revisione del patto di stabilità e deroghe per i comuni virtuosi.
La protesta ha coinvolto primi cittadini di centro sinistra e di centro destra (con la defezione del sindaco di Milano Moratti), per chiedere una svolta all’esecutivo. I comuni ormai sono al collasso, mancano le risorse per poter amministrare la cosa pubblica: «Siamo strangolati, non possiamo tappare nemmeno le buche», lamentano. Qualche sindaco ammette di aver sforato il patto di stabilità per poter ristrutturare le scuole dell’obbligo dove pioveva dal tetto.
In discussione c’è appunto il patto di stabilità, quel sistema di norme che vincola la spesa degli Enti locali e che i sindaci lombardi, guidati dall’Anci regionale, hanno denunciato ancora una volta a gran voce ieri. Richiedendo a Roma la revisione delle norme e per concedere ai Comuni virtuosi, almeno per chi ha sempre dimostrato di sapersi amministrare, la facoltà di investire i soldi «dei cittadini per i cittadini». «Non siamo più in grado di svolgere il nostro lavoro, non possiamo più dare servizi ai cittadini. E’ ora di dire basta», taglia corto Attilio Fontana che parla da presidente dell’Anci Lombardia, ma che è sindaco leghista di Varese. Le regole del patto di stabilità - aggiunge Roberto Cornelli, sindaco di Cormano - devono essere modificate per fare in modo che i comuni virtuosi - che sono spesso i lombardi, abbiano agevolazioni. Dobbiamo poter rilanciare l’economia locale investendo i soldi pubblici». Al corteo massiccia la presenza bipartisan di primi cittadini, ad eccezione del rappresentante del capoluogo: Letizia Moratti aveva anticipato di non condividere la forma della protesta, limitandosi a una telefonata al ministro Tremonti per chiedere un tavolo di confronto. Ma qualche collega ha mostrato di non gradire la defezione: «Il sindaco di Milano - afferma il primo cittadino di Cormano, Roberto Cornelli - dovrà spiegare questa assenza ai suoi concittadini perchè i 36 milioni di euro che sono la parte di Milano che è venuta a mancare nel rimborso dell’Ici, non sono soldi della Moratti ma dei cittadini».
Sergio Chiamparino, presidente dell’Anci nazionale sollecita il governo a fare presto: «Credo che a questo punto ci debba convocare senza ulteriori dilazioni per discutere del cambiamento del patto di stabilità e dell’avvio, che procede molto a rilento, del federalismo fiscale. Se questo non dovesse avvenire in tempi ragionevoli e ravvicinati - conclude - la mobilitazione che si è vista questa mattina a Milano si trasferirà in tutta Italia e anche davanti a Palazzo Chigi». (v.l.)