Rassegna Stampa

Il Sardegna

Sant'Eulalia, la recinzione della vergogna

Fonte: Il Sardegna
1 aprile 2010

Rispondendo a una sollevazione di quartiere, del tutto priva di colori politici ma carica di collettivo disgusto, il sindaco Emilio Floris aveva promesso l'estate scorsa che la terrificante staccionata di via Sardegna sarebbe stata presto rimossa e sostituita da una recinzione trasparente. Capace di mostrare i resti della chiesa di Santa Lucia, in attesa del restauro. Una recinzione come tante altre si possono trovare nelle città dove ci sono costruzioni del passato da tutelare e da mostrare ai turisti: il centro storico di Roma è un po' il simbolo di questo insieme, fatto di resti archeologici visitabili o meno. Sono passate due stagioni, l'attenzione dell'opinione pubblica è calata: tutto è quasi come prima. Certo, il parroco di Sant'Eulalia, don Mario Cugusi, ha fatto portare via i rifiuti che un anno fa erano stati accatastati da mani incivili dietro la palizzata. E meno male: le grasse merdone di via Sardegna (che comunque non sono scomparse, esattamente come le blatte) erano diventate un'attrazione da baraccone e insieme un tratto identitario della zona. Ora il problema, però, è quella palizzata lignea colore di cane che fugge: fa schifo, ingombra inutilmente un tratto di strada e la sua vista degrada tutto. Bisogna abbatterla prima che a qualcuno venga voglia di farlo con un colpo di paraurti. Bisogna abbatterla e sostituirla con una recinzione delicata e trasparente. Bisogna abbatterla prima che subentri l'assuefazione al brutto. Bisogna abbatterla e mantenere le promesse. Anche quelle piccole come questa. *Giornalista ClaudioCugusi