Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Comune batte Isgas: cancellato dal giudice il debito da 42 milioni

Fonte: La Nuova Sardegna
22 marzo 2010

SABATO, 20 MARZO 2010

Pagina 1 - Cagliari


CAGLIARI. Il sindaco può tirare un grosso sospiro di sollievo: l’amministrazione comunale non dovrà versare nelle tasche di Isgas, l’ex gestore «provvisorio per quattordici anni» della rete pubblica del gas, i 42 milioni di euro pattuiti il 19 maggio 2005 in un assurdo contratto di transazione per l’uscita dal servizio e per i maggiori costi sostenuti nella realizzazione degli impianti. Il giudice Grazia Bagella, cui il comune aveva ricorso con gli avvocati Antonello Angioni e Carla Curreli, ha annullato la clausola dell’accordo che stabiliva l’ammontare dell’indennizzo dovuto alla società privata.
Questo non significa che Isgas verrà fuori dalla controversia senza un soldo: alla prossima udienza, quella del 23 giugno, il magistrato incaricherà un consulente di ricalcolare l’indennizzo sulla base del valore industriale. Esattamente come avevano chiesto i legali del comune facendo riferimento a norme di cui la transazione non aveva tenuto conto. L’amministrazione comunale era infatti obbligata a versare i 42 milioni in solido con il prossimo gestore del servizio. Ma è chiaro che nessun’altra azienda avrebbe mai partecipato a una gara per gestire la rete del gas a Cagliari nei prossimi dodici anni - non più trenta, la legge è stata modificata - partendo con un handicap finanziario di quelle proporzioni. In sostanza imporre alle aziende in gara di accollarsi parte di quel debito avrebbe violato il principio della libera concorrenza.
Per Isgas si tratta di una sconfitta cocente: l’azienda controllata dalla potente Conscoop di Forlì dovrà far fronte a una pesante rinuncia sul piano finanziario e dopo la bocciatura del ricorso al Tar, ufficializzata nei giorni scorsi, dovrà accantonare anche la speranza di riagganciare almeno la gestione provvisoria del servizio, ora appannaggio della Cpl Concordia Sodigas. Per il comune invece si apre finalmente la possibilità di bandire la gara pubblica e risolvere il problema per i prossimi dodici anni senza la spada di damocle dei 42 milioni da pagare. Nel frattempo, conclusa la causa civile, la Procura esaminerà nei dettagli i documenti depositati a suo tempo dal sindaco Floris perchè la questione venisse valutata sotto il profilo penale. C’è già un fascicolo aperto contro ignoti e senza ipotesi di reato, presto la situazione potrebbe cambiare: gli interrogativi non mancano.
La transazione ora annullata dal giudice civile era stata firmata dopo una delibera della giunta comunale malgrado il ministero dei lavori pubblici sostenesse, nella valutazione del rapporto economico con Isgas, l’esatto contrario: in quel momento sarebbe stato il privato in debito di due milioni nei confronti del comune. Ma nell’atto transattivo firmato dagli uffici comunali la giunta Floris aveva incredibilmente accettato di riconoscere un indennizzo di quaranta milioni e si era impegnata a saldarlo una volta ottenuto un lieve sconto: tre milioni. Nel frattempo, fra rivalutazioni e spese, la cifra è cresciuta e si è riavvicinata ai 42 milioni.
L’avvocato Angioni, in una domanda riconvenzionale articolatissima, aveva ribattuto elencando presunti vizi nel servizio del gas: solo nel 2006 le perdite nella rete sono state pari a 700 mila metri cubi, il venti per cento del prodotto. Per poi chiedere che fosse Isgas a pagare tre milioni e 254 mila euro all’amministrazione comunale per aggi non corrisposti sul fatturato. (m.l)