Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pochi bimbi nella città senza asilo

Fonte: L'Unione Sarda
16 marzo 2010

La ricerca. Calano le nascite (-0,57 per cento) e si alza l'età media della popolazione

La Provincia: il 90 per cento dei Comuni non ha servizi nido

Tra il 2006 e il 2009 la popolazione infantile del capoluogo è diminuita del 5,3% passando da 3.105 a 2.938 bimbi.
La città invecchia e tra la popolazione ci sono meno bambini: da una parte diminuiscono le nascite, dall'altra molte famiglie giovani vanno a vivere nei centri dell'area vasta, col risultato che nel capoluogo l'età media aumenta e cala il numero di bimbi da 0 a 2 anni. La flessione c'è: più leggera se si considera il biennio 2008-2009, più marcata nel medio periodo come testimoniano i dati Istat elaborati dall'osservatorio delle Politiche sociali della Provincia.
IN CITTÀ Tra il 2008 e il 2009 il numero dei bimbi tra zero e due anni che vivono in città è passato da 2.955 a 2.938 (-0,57%): la differenza è di pochissime unità, ma conferma la tendenza. Secondo la quale, tra il 2006 e il 2009, la popolazione infantile del capoluogo è diminuita del 5,3% passando da 3.105 a 2.938 bimbi. In questo panorama il numero dei maschi supera quello delle femmine, con l'unica eccezione nel 2005. Se si prende in considerazione soltanto la provincia, invece, la tendenza è opposta: c'è un lento e graduale aumento (+1.12%) con il passaggio da 10.731 bimbi del 2008 ai 10.853 del 2009, confermato anche dal raffronto 2005-2009, quando la crescita è stata del 3,42%. L'area in cui si registra l'incremento maggiore comprende i comuni di Monastir, Monserrato, Quartucciu, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro e Ussana, seguiti da altre zone: Quartu, Sinnai, Parteolla, Sarrabus Gerrei e Trexenta.
I SERVIZI Ciò nonostante, secondo un'indagine della commissione provinciale per le Pari opportunità gli asili nido e i baby parking sono insufficienti a garantire un servizio adeguato e, quindi, servirebbero nuovi finanziamenti regionali per realizzare altre strutture, assieme a politiche che favoriscano la stabilità delle unioni e le nascite. «Il 90% dei Comuni della provincia non ha un asilo», ha spiegato la presidente della commissione Pari opportunità della Provincia, Rita Corda, che ha presentato una serie di incontri sullo stato dei servizi per l'infanzia. «Purtroppo, per gli alti costi di gestione, le pubbliche amministrazioni li affidano al mercato, ma le tariffe sono alte e non tutte le famiglie possono pagarle. Per questo lanciamo un appello alla Regione affinché investa di più in questi servizi». Se un asilo da 30 posti costa a un Comune 700-750 euro a bimbo, «bisogna incrementare le risorse ai Comuni, per dare più opportunità alle mamme che hanno figli, cioè quelle che lavorano».
NICOLA PERROTTI

16/03/2010