Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I signori del vento? Non siamo noi»

Fonte: L'Unione Sarda
16 marzo 2010

 
Trevi ritira il progetto ma non rivela i nomi dei committenti

La battaglia per ora è vinta. Anche se occorre non abbassare la guardia e capire chi aveva davvero interesse a realizzare una muraglia eolica nel Golfo degli Angeli. C'è da prendere atto delle intenzioni (per ora solo annunciate) dell'unica azienda che ancora sembrava interessata a realizzare un parco off-shore (la Trevi Energy di Cesena), che ieri ha annunciato al presidente Cappellacci la sua rinuncia. Salvo poi ammettere, nel corso della serata, di aver comunque presentato il progetto per conto terzi: «Siamo solo dei costruttori, dei realizzatori di grandi opere - ha detto Davide Trevisani, che ieri ha rappresentato il gruppo durante il vertice in viale Trento - mai ci saremmo sognati di gestire in prima persona una centrale eolica. I signori del vento non siamo certo noi». Risposta che presuppone l'esistenza di un committente, magari un grande gruppo energetico: «Questo non glielo dico nemmeno sotto tortura - è stata la risposta - si tratta di informazioni riservate che non possiamo rivelare».
LA RINUNCIA I dirigenti della Trevi Energy, nel pomeriggio di ieri, hanno ufficializzato la rinuncia a portare avanti il progetto di costruzione dell'impianto che doveva essere composto da 33 aero-generatori della potenza di 3 megawatt l'uno. Ad annunciarlo, con un comunicato ufficiale, è stato il presidente della Regione Ugo Cappellacci, dopo un incontro con i vertici dell'azienda. «Sono stati corretti, spiegando di aver sempre operato nel rispetto delle normative vigenti - ha detto il governatore - i dirigenti della Trevi hanno preso atto delle decisioni assunte venerdì scorso dalla Giunta regionale, con l'approvazione di tre delibere che ribadiscono il fermo no alla realizzazione di impianti off-shore e affidano alla stessa Regione, attraverso un'apposita società che presto costituiremo (Sardegna Energia), la realizzazione e gestione di futuri parchi eolici».
La decisione, che era stata già preannunciata nei giorni scorsi dai vertici aziendali della società di Cesena, è stata particolarmente apprezzata dallo stesso Cappellacci: «Ho ringraziato sia la famiglia Trevisani che il management per la sensibilità mostrata e per aver compreso le ragioni del nostro agire - ha concluso il presidente della Regione - si è trattato di un'attenzione che una grande azienda dovrebbe sempre avere nei confronti delle comunità locali».
L'AZIENDA A rappresentare la Trevi Energy ieri in viale Trento non c'era il vicepresidente di Confindustria (con deleghe alle Infrastrutture) Cesare Trevisani, che dal colosso romagnolo è ancora amministratore delegato. «Da quando ha assunto un ruolo istituzionale mio fratello non si è più occupato dell'azienda in prima persona e dunque non è corretto tirarlo in ballo né a proposito del progetto né rispetto alle novità che sono maturate in queste ore», dice Davide Trevisani, che ieri ha guidato la delegazione ricevuta da Cappellacci. Perché di novità vere parla lo stesso dirigente della Trevi: «Abbiamo preso atto degli indirizzi che la Giunta regionale ha inteso assumere in materia di parchi eolici marini - commenta - se le condizioni sono queste non possiamo che ritirare il nostro progetto. Portiamo avanti grossi investimenti in tutto il mondo e mai ci siamo sognati di andare avanti quando manca la condivisione da parte del territorio». Di più Trevisani non vuole dire, anche se una cosa importante se la lascia scappare: «Noi siamo essenzialmente dei costruttori, dei realizzatori di grandi opere - ammette - mai ci saremmo sognati di gestire in prima persona un parco eolico così importante». E, dunque, dietro il progetto della Trevi Energy (la prima versione prevedeva addirittura 90 pale eoliche, per complessivi 270 megawatt) c'era un grande gruppo del settore energetico? «Questo non lo dirò nemmeno sotto tortura - ha concluso - si tratta di informazioni riservate».
LA CRITICA L'Anev (associazione nazionale energia del vento) ha criticato le recenti decisioni della Giunta regionale in materia di eolico: «Nel maggio dello scorso anno il governatore ci aveva promesso un cambio di rotta rispetto al precedente esecutivo - dicono i dirigenti nazionali dell'Anev - per questo rimaniamo esterrefatti nell'apprendere che la Regione possa adottare norme che non garantiscono agli investitori parità di trattamento, rispetto delle norme e percorsi autorizzativi non discriminatori. Restiamo in attesa dei documenti ufficiali per verificare eventuali azioni da porre in campo per evitare danni ai nostri associati».
ANTHONY MURONI

16/03/2010