Rassegna Stampa

Il Sardegna

Via dal Golfo lo spettro delle pale anche Trevi rinuncia all'off-shore

Fonte: Il Sardegna
16 marzo 2010

Eolico. Ritira la richiesta per la costruzione di un impianto anche l'ultima delle società rimaste in attesa

Cappellacci: l'azienda ha preso atto delle delibere della Giunta e ha dimostrato sensibilità

Roberto Murgia roberto.murgia@epolis.sm ¦

Esce dalla partita delle pale in mare anche l'ultima delle società rimasta in gioco. Dopo Licata Energy ed Ecopowernet, per la ritirata è la volta di Trevi Energy, Spa di Cesena controllata al 100 per cento dalla finanziaria industriale Trevi, che vanta settemila dipendenti sparsi in cinque continenti. Nel Golfo di Cagliari Trevi Energy aveva puntato lo spazio compreso tra Sarroch e La Maddalena spiaggia per impiantare una fila di trenta pale eoliche alte novanta metri e con una potenza di tre megawatt l'una. I vertici della società, considerata l'opposizione netta a livello mediatico, popolare e istituzionale, avevano anche pensato di incontrare le autorità locali, il governatore della Sardegna in primo luogo. Quel vertice si è tenuto ieri e subito dopo Ugo Cappellacci ha reso nota la rinuncia, da parte della società di Cesena, a portare avanti il progetto di costruzione di un impianto eolico off-shore nel Golfo degli Angeli. Al presidente la società ha ribadito di aver sempre operato nel rispetto delle normative vigenti. Già l'aveva detto dieci giorni fa il responsabile di Trevi Energy per la parte “Sviluppo parchi eolici”, Federico Pagliacci: «Siamo solo all'inizio dell'iter di autorizzazione per l'uso cinquantennale di quella parte di mare. Ci stiamo attenendo alla lettera a quanto previsto dalla legislazione nazionale ». Poi era venuto il no del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli: «Non darò mai l'autorizzazione per la costruzione di pale in male nel Golfo di Cagliari». E alla fine anche Trevi si è tirata indietro. «I dirigenti della Trevi - ha annunciato ieri Cappellacci - hanno preso atto delle decisioni assunte dalla Giunta regionale». Che venerdì ha approvato tre delibere che ribadiscono il fermo no alla realizzazione di impianti off- shore e affidano alla stessa Regione, attraverso un’apposita società (Sardegna Energia), la realizzazione e gestione di futuri parchi eolici. Al termine della riunione Cappellacci ha ringraziato i dirigenti della Trevi «per la sensibilità dimostrata e per aver compreso le motivazioni della Regione». «La stessa attenzione - ha concluso - che una grande azienda dovrebbe sempre avere nei confronti delle comunità locali». Hanno appreso la notizia con piacere gli esponenti del Pd che hanno partecipato ieri al convegno organizzato dal Comitato per il no all'eolico off-shore, “No! Al Golfo dei mostri! - Le ragioni del No alle torri nel Golfo degli Angeli”. In particolare il deputato Giulio Calvisi ha ricordato la necessità di ritornare alla normativa precedente con cui veniva riconosciuta una competenza regionale in materia di autorizzazione degli impianti off-shore, prima cioè che venisse cancellata da una norma statale del 2009. «È arrivato il momento - ha aggiunto - il parlamentare - di pensare a norme di legge che oltre all'eolièco offshore selvaggio siano in grado di ostocalare qualsiasi ipotesi di nucleare nell'Isola».


La possibilità di sollevare il conflitto di attribuzione
«Bando illegittimo» ¦
¦ Il primo a sostenere che la Regione poteva dire la sua sulle pale in mare era stato il parlamentare del Pd, Mauro Pili. La Regione può dire la sua sull'installazione di 33 pale eoliche sul Golfo di Cagliari. Nei giorni scorsi Pili aveva esortato la Giunta Cappellacci a sollevare subito «davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione con lo Stato». Perché «il bando della Capitaneria di Porto, organo dello Stato, che dà il via libera alle procedure per l'installazione del primo impianto, è illegittimo». La spiegazione: la Sardegna è una regione a statuto speciale e, come tale, ha competenze, in materia ambientale, diverse rispetto a quelle delle Regioni ordinarie. Insomma, aveva fatto notare Pili, «esistono chiari conflitti di attribuzione con lo Stato ed è giusto che la Giunta guidata da Ugo Cappellacci lo sollevi dinanzi alla Corte Costituzionale».


La chiave

Quattro società sul Golfo ¦
¦ Fino a pochi giorni fa le società in lizza per la costruzione di parchi eolici nel Golfo di Cagliari erano quattro. A parte Trevi Energy, Sostenergy, Licata Energy ed Ecopowernet.

Una muraglia da trecento pale ¦
¦ In progetto, l'innalzamento di una muraglia costituita da quasi trecento pale in mare, tra Pula e La Maddalena spiaggia.

Sotto la lente dell'Antimafia ¦
¦ Visto il numero di istanze nell'Isola, la questione eolico è finita anche all'Antimafia. A suscitarne l'interesse la sede fantasma della Iare.