Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Quella partita mai persa sul campo»

Fonte: L'Unione Sarda
12 marzo 2010

Ieri nella chiesa del Santissimo Crocifisso l'ultimo saluto al maestro di sport Cenzo Soro

La rivelazione del figlio: lo spareggio del '54 non fu regolare

Un migliaio di persone ieri pomeriggio per l'ultimo saluto a Cenzo Soro nella chiesa del Santissimo Crocifisso a Genneruxi.
«Il Cagliari non perse quella storica partita sul campo. Lo spareggio del 1954 allo stadio Flaminio di Roma contro la Pro Patria per andare in Serie A non fu un incontro regolare. Mio padre me lo confessò anni fa, a dimostrazione che fin da allora nel calcio accadevano cose poco chiare, ma non ha mai voluto rivelarmi i dettagli». Partita venduta? Arbitraggio pilotato? «Solo mio padre conosceva la verità, ma il segreto è morto con lui. Posso assicurare che non essere riuscito a portare il Cagliari in Serie A per ragioni diverse da un fatto tecnico è stato il grande rimpianto della sua vita».
IL FUNERALE A gettare ombre sullo spareggio di 56 anni fa che vide i rossoblù soccombere per 2-0 contro la squadra di Busto Arsizio è Giorgio Soro, figlio del grande Cenzo che quell'anno sedeva proprio sulla panchina del Cagliari. Una rivelazione-shock arrivata ieri pomeriggio durante le esequie dell'indimenticabile maestro di sport. «Non chiedetemi di più», si è scusato il figlio dall'altare, «perché non so davvero altro». Il tutto di fronte a circa mille persone arrivate nella chiesa del Santissimo Crocifisso (in via Zagabria, a Genneruxi) per rendere l'estremo saluto al patriarca dello sport sardo, scomparso avant'ieri a quasi 97 anni (li avrebbe compiuti il 23 aprile). «Nella nostra famiglia si è sempre mangiato pane e sport», ha raccontato Giorgio, «perché anche se aveva una predilezione per il calcio, mio padre amava tutte le discipline sportive. Ringrazio tutti. Sono sicuro che se mio padre avesse potuto scegliere il suo funerale lo avrebbe voluto così, con tante persone di generazioni diverse che lui ha cresciuto, o che insieme a lui sono cresciute, sia dal punto di vista sportivo che umano».
LA MESSA Il rito è stato concelebrato da cinque sacerdoti: Alberto Medda (parroco di Genneruxi), Pietro Meledina (San Benedetto), Erminio Lai (San Paolo), Carlo Follesa (San Massimiliano Kolbe) e il gesuita Umberto Burroni, guida spirituale di Soro. Numerose le autorità intervenute, a cominciare dal sindaco Emilio Floris e dall'assessore regionale allo Sport Lucia Baire. Presenti anche gli esponenti di tutte le federazioni sportive oltre a una fitta schiera di atleti che consideravano Soro come un padre. Non poteva mancare Gigi Riva, accompagnato dai bimbi della sua scuola calcio, che Soro contribuì a fondare. «Tanti hanno voluto rendergli omaggio, ma in chiesa non ho visto i colori rossoblù. La presenza di un gagliardetto del Cagliari Calcio non avrebbe guastato, ma ognuno ha la sua sensibilità».
PAOLO LOCHE

12/03/2010