Rassegna Stampa

Il Sardegna

Rom senza la corrente intossicati dal braciere

Fonte: Il Sardegna
12 marzo 2010

Sulla 554. Energia staccata al campo: una famiglia in ospedale

Tragedia sfiorata l'altra notte al campo nomadi lungo la statale 554: sette persone, tra cui cinque bambini, intossicate dal fumo di un braciere sono state portate d'urgenza al pronto soccorso del Marino. Subito dopo il ricovero i sette, tutti membri di una stessa famiglia, sono stati trasferiti nel reparto di Camera iperbarica. Prestate le cure necessarie, gli intossicati sono stati dimessi nelle prime ore di ieri mattina, perché le loro condizioni non erano gravi. Il braciere era stato acceso all'interno del pullmino dove dormono Giuliano Ahmetovic, la moglie Zahira e i loro cinque figli: «La notte era gelida e abbiamo acceso il fuoco con la carbonella - ha raccontato il capofamiglia a Radiopress - ma dopo un po' il fumo ha invaso l'abitacolo: ho aperto il finestrino, ma mi sono accorto che le bambine stavano male. Così ho accesso il motore e ho portato tutti al pronto soccorso », ha detto Ahmetovic. Il campo alle porte della città è senza energia elettrica da quattro giorni e i 250 residenti sono costretti ad arrangiarsi. La corrente è stata staccata, denunciano i residenti dell'insediamento autorizzato, dai tecnici del Comune, intervenuti per riparare un lampione. Secondo gli abitanti, gli elettricisti avrebbero detto che, essendo alcuni fili ancora scoperti a causa delle riparazioni non concluse, è stato necessario staccare la corrente all'intero abitato per evitare rischi. Gli stessi tecnici avrebbero detto che l'allaccio sarà ripristinato fra dieci giorni. Ciò significa che il campo nomadi resta senza luce, ma soprattutto senza acqua calda e stufe elettriche proprio nei giorni più freddi dell'anno. Duro il commento del consigliere Pd Marco Espa: «Il sindaco in prima persona tuteli la diginità dell'uomo con interventi immediati per ridare la corrente. Che sette persone siano finite in ospedale è di una gravità inaudita per Cagliari: mi auguro che nessun consigliere parta con dichiarazioni paraxenofobe: stiamo parlando della vita delle persone».