Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Acquisto? No, più giusto l'esproprio

Fonte: L'Unione Sarda
9 marzo 2010

Centrosinistra. Parla Chicco Porcu (Pd): «Finalmente il Consiglio esercita il suo ruolo»

«Le aree di Tuvixeddu non devono essere acquistate con trattative con i privati, ma acquisite al patrimonio pubblico attraverso un esproprio».
Chicco Porcu, esponente di spicco del Pd, è tra coloro, a destra e a sinistra, che hanno lavorato dietro le quinte perché venerdì venisse approvato l'ordine del giorno che impegna la Giunta regionale ad acquisire le aree del colle di Tuvixeddu per estendere il parco archeologico.
Dicono che abbia mediato a lungo soprattutto all'interno del gruppo per convincere chi voleva la linea dura (Renato Soru proponeva l'istituzione immediata di una commissione d'inchiesta) ad accettare «una tra le soluzione praticabili». Del resto è sempre stato contrario «a usare Tuvixeddu come clava politica» ed ha sempre rivendicato un ruolo di indirizzo del Consiglio. «Sono soddisfatto perché è una delle rare volte in cui il Consiglio è riuscito a superare gli steccati, a ragionare nel merito e trovare una soluzione a un problema assolvendo nobilmente il suo ruolo». Inoltre, dice, «la Giunta era in un cul de sac e in questo modo l'abbiamo aiutata ad uscirne».
La soluzione Porcu ce l'ha già: «Noi vogliamo che siano inclusi nel parco i 30-40 mila metri cubi da edificare sul colle. Si tratta più o meno di un decimo delle volumetrie complessive previste. E non ritengo opportuna alcuna trattativa ma propongo che venga attivata una procedura di esproprio. Che può essere gestita dall'Agenzia del demanio. Ritengo che il costo complessivo per le casse pubbliche si possa aggirare tra i 12 e i 15 milioni di euro. In questo modo», sostiene Porcu, «non si stravolge l'accordo di programma perché il 90% dell'intervento, quello sul versante di Tuvumannu, può restare in piedi. Una cosa deve essere chiara: questa soluzione è una delle poche praticabili considerato che in questi anni la normativa paesaggistica è profondamente cambiata e impone la tutela non di singole porzioni di un luogo ma del bene nel suo insieme. E considerando che se il privato andasse avanti con le costruzioni sul colle il contenzioso continuerebbe. Ecco», conclude l'esponente del Pd, «approvando questa legge non si lascia la partita Tuvixeddu in mano ai tribunali ma la si governa». (f.ma.)

09/03/2010