Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piscina, Federnuoto pronta a lasciare

Fonte: L'Unione Sarda
9 marzo 2010

Terramaini. La Fin potrebbe disdire la convenzione se non verranno rivisti i termini

«Vorremmo restare ma così la gestione è impossibile»

Costi raddoppiati, ristrutturazioni da fare, rapporti difficili con alcune società. E la Fin pensa di rinunciare a gestire l'impianto di Terramaini
«La Federazione nuoto ha tutta l'intenzione di continuare l'attività come nelle sue prerogative, ma a queste condizioni la gestione della piscina di Terramaini non può continuare». Così, in sostanza, si esprimono all'unisono il presidente del comitato sardo della Fin, Paolo Pettinau, e il direttore della piscina “Sicbaldi”, Enrico Follese. Un intervento che anticipa la lettera di disdetta che arriverà sul tavolo del sindaco nelle prossime ore, con la firma del presidente Fin, il senatore Paolo Barelli. Il 31 luglio la piscina potrebbe tornare al Comune.
«Sia chiaro», prosegue Follese, «che la Federazione non rinnega la scelta di Cagliari, anzi, ben volentieri terrebbe qui uno dei suoi Centri di Alta Specializzazione. E, nonostante l'ostilità che sente addosso, anche il comitato regionale vorrebbe continuare l'attività per il bene del nuoto e della città. Vorrei ricordare che ogni mese la piscina conta 8.500 ingressi di persone che evidentemente sono contente di frequentare la piscina».
I CONTRASTI I problemi però sono tanti, a cominciare dal fatto che la piscina è stata chiusa dopo il sopralluogo della Asl che ha redatto due verbali. Uno per derattizzazione («L'impianto non è sigillato», si lamenta Follese) e disinfestazione («Ma la ditta che l'ha fatta non ha trovato traccia di blatte, diversamente da quello che si può dire del pronto soccorso dove sono stato qualche giorno fa», aggiunge Pettinau), l'altro per lavori. Già giovedì potrebbe esserci la riapertura. «Ci sono infiltrazioni dal tetto e sul piano vasca», prosegue l'avvocato Follese, ex agonista del nuoto e della pallanuoto. «Sono lavori», chiarisce Pettinau, «che il Comune aveva promesso di effettuare in agosto, quando abbiamo appositamente chiuso la piscina. Invece non sono stati fatti se non da noi più tardi per poter aprire l'impianto. Lavoriamo in condizioni di emergenza, le gare vengono fatte in deroga a una regola che prevede che possano stare all'interno della struttura non più di 99 persone per volta».
I COSTI Ma non è tutto. Dalla stipula della convenzione (gennaio 2009) molto è cambiato: «I costi del gas e quella dell'acqua sono più che raddoppiati nel passaggio dal Comune a noi. Abbiamo proposto al Comune e ad Abbanoa soluzioni che non sono state neppure prese in considerazione», conclude Pettinau.
Infine i rapporti difficili con alcune società ed enti di promozione: «Ci sono delle regole e vanno rispettate», sintetizza Follese. «Invece ognuno vuole comportarsi come fosse a casa propria».
CARLO ALBERTO MELIS

09/03/2010